10 Ottobre 2025 - Ore
Pensieri Spettinati

Il tempo

Tanto più sono veloci i ritmi quotidiani tanto meno profonda è la riflessione

“Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.
Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume;
è una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre;
è un fuoco che mi divora, ma io sono il fuoco”. Borges

Si sente parlare sempre più spesso di tramonto delle passioni. Come mai non ce ne domandiamo il perché?
Sembra quasi che crescendo si spenga lentamente la curiosità di comprendere il mondo che ci circonda e d’interrogarlo proprio con quella domanda presente sulle labbra dei bambini: “Perché?”
Sarebbe bello potersi soffermare per qualche minuto dimenticando lo scorrere delle lancette che ormai, manette del tempo, imprigionano il nostro stesso respiro.
In fondo il nostro viaggio su questa terra comincia proprio con un disperato atto inspiratorio.
Perché dunque le passioni tramontano? Forse non c’è più tempo per la gestazione di una passione.
Come dice la psicologa Silvia Vegetti Finzi:”Non vi è, intorno a noi, uno spazio di attesa, una disposizione all’accadere”.
Sempre affaccendati, perennemente impegnati. Solo se riusciamo a riprenderci il nostro tempo, a riconnetterci con noi stessi, possiamo davvero riflettere, altrimenti avremo la mente sovraffollata da pensieri parassiti. La nostra testa è bombardata da stimoli di ogni tipo, non riposa mai.
La mente rimane così sempre ingombra, potremmo dire in ‘sovrappeso’.
Tanto più sono veloci i ritmi quotidiani tanto meno profonda è la riflessione, i tempi accelerati causano anche una superficialità del pensare e del sentire.
Indugiare ai nostri giorni appare quasi uno sproposito, l’esser-tenuti-in-sospeso mentre l’orizzonte temporale si apre mostrando la sua ampiezza, fa tremare i polsi, c’è il rischio di portare il pensiero a guardare nell’abisso delle “possibilità che giacciono inutilizzate”, e a domandarsi quali passioni autentiche si sono agite nel convulso agitarsi.
Se misconosciamo le passioni non riconosceremo che il tempo é la passione originaria.
Il filosofo Aldo Masullo dice:”Il tempo, come emozione che ad ogni momento sempre da capo irrompe, è vera e propria passione che non dà respiro. Il tempo(…)è non un semplice senso tra gli altri, ma il senso originario, e perciò l’origine di ogni senso. Il tempo…è la passione assoluta”.
Nel procedere del tempo è il nostro stesso procedere (noi siamo in divenire), il suo passaggio è il nostro passaggio. Il senso del tempo, il nostro modo di sentirlo e viverlo é stravolto, ne abbiamo fatto un tiranno e ce ne lasciamo tiranneggiare. Come difesa lo abbiamo espulso fuori di noi e lo rappresentiamo come un Grande fratello che batte il tempo. Nell’epoca attuale, il presente sembra perduto, divorato dalla rapidità dei cambiamenti che si susseguono travolgendoci, evapora.
Nell’accelerazione “il presente appare colpito a morte”, passato e futuro schiacciati in un presente istantaneo, inavvertito, contratto in istanti, in singulti. Briciole di tempo.
Ma questo stile di vita che ricadute ha sul mondo infantile?
I bambini sono stimolati a crescere in fretta, li sovraeccitiamo sottoponendoli a stress che non possono sopportare e che li rendono irritabili ed inquieti. Li inseriamo subito nei ritmi frenetici che caratterizzano la nostra vita e se poi diventano irrequieti ci stupiamo.
E in farmacia già si vende la pillola della calma, per grandi e piccini. C’illudiamo che una medicina possa essere la bacchetta magica per risolvere la sofferenza, mentre le mettiamo solo il silenziatore.
Ma chi dovrebbe assumere questo psicofarmaco, i bambini o la società?
Da Erich Fromm, infine, una pillola di saggezza: “L’uomo moderno pensa di perdere qualcosa del tempo quando non fa le cose in fretta. Però non sa che farsene del tempo che guadagna, tranne ammazzarlo”.

In questo video sono proprio i bambini a chiedere “Un attimo di respiro”, ascoltiamoli (Zecchino d’Oro 2001)
http://m.youtube.com/watch?v=PexinPvx3zY

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