Parlo da persona “non” informata dei fatti. Ovvero, come un astante che guarda il mare della politica, vedo solo ciò che galleggia e non ciò che sottostà in profondità.
Dunque, ciò che sto per scrivere è solo un sogno nel cassetto di un elettore della coalizione di centro sinistra che, a Bari, sarà “costretto” a scegliere tra due candidati che stanno dalla stessa parte.
E, per giunta, sarà costretto a farlo dopo vent’anni di buon governo della città. Ammetterete che, sempre ad un elettore medio come me, questa sembra davvero -come dire- “una cagata pazzesca”! Come la Corazzata Potëmkin lo fu per il mitico Fantozzi.
Così c’è un’utopia che mi piace raccontare. A maggior ragione dopo aver letto le dichiarazioni del presidente Vendola che ha detto, parola più parola meno: tanto noi della sinistra dopo le elezioni ci riuniremo.
E se lo facessimo prima? Con una cosa che a me piace tanto e che i francesi chiamano coup de théâtre? Provo a parlarne.
Dicono che l’esito delle elezioni, voto più voto meno, nelle segrete stanze, si intuisca già il mercoledì prima della consultazione elettorale. Qualsiasi essa sia.
Fosse vero, a Bari, mercoledì prossimo, chi frequenta quelle stanze dovrebbe già conoscere i nomi dei due candidati, tra i cinque, che andrebbero al ballottaggio. Sicuramente almeno uno dovrebbe essere del centro sinistra.
Ed allora, sempre immaginando un mondo migliore, pensate che botta sarebbe se giovedì il candidato del centro sinistra sicuramente perdente annunciasse pubblicamente di rinunciare alla corsa, ma precisando che tutte le sue liste continuerebbero a farla e che dunque egli si limiterebbe a chiedere ai suoi elettori il voto disgiunto.
Una roba tipo: “Votate le mie liste che si meritano una ricompensa per il sudore buttato in questi giorni di campagna elettorale ed al posto mio votate l’altro candidato del centro sinistra”.
Così da perdente, che non è neanche riuscito ad arrivare al ballottaggio, uno dei nostri due candidati diventerebbe immediatamente un vincente, capace di far vincere il centro sinistra a Bari al primo turno. Spettacolo! Standing Ovation! Tutti in piedi ad applaudire il nobile gesto.
Lo so. Tutto questo non avverrà. E però, come elettore del centro sinistra, mi è piaciuto immaginarlo. Un segnale di unità che farebbe bene a tutta la coalizione italiana dei riformisti. Ancora una volta Bari e la Puglia diventerebbero esempio di una politica reale, concreta.
E colui che dovesse fare “un passo indietro” adesso, alle prossime politiche dovrebbe solo scegliere se diventare onorevole o senatore, ma non per soddisfazione personale che, per carità, pure ci sta, ma per valore acquisito.
Perché onorevoli o senatori si diventa quando si fa del bene alla Comunità.
Se poi tutti e due dovessero arrivare al ballottaggio la mia immaginazione si ferma qui. Passo e chiudo: Pronto a farmi un fracco di risate a vedere come andrà a finire.
Mia moglie dice che sono uno scemo a scrivere queste cose. Ha ragione. Perché io sono veramente uno scemo. Tant’è che da più di quarant’anni addirittura ci vivo, facendo lo scemo. E me ne vanto.
Chi eravate? Eravamo io, Bari e la Corazzata Potemkin
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