23 Ottobre 2025 - Ore
Donna

Farmacista, professione di genere fin dal 1896

Roberta Lupoli ci racconta una storia di "donne" e di "matricole"

Non tutti possono ricordare che, nei primi del Novecento, Bari era una città servita dal tram… “la cioccolatiera”, che l’attraversa tutta, percorrendo l’attuale via Sparano (allora Corso Vittorio Veneto), per giungere fino alla Stazione ferroviaria. Il giorno delle Festa della Matricola, poi, gli studenti universitari avevano libero accesso, oltre che sul tram, anche in tutte le sale cinematografiche della città ed allora… era davvero una gioia vedere tanta bella gioventù salire e scendere dal tram…
Vorrei condividere un piccolo pezzo della storia della nostra città, proprio in occasione della Festa della donna ed, in particolare, raccontare della professione di farmacista nella “Bari che fu” perchè, oggi più che mai, è una professione sempre più di genere.
I farmacisti, prima di poter esercitare “l’arte farmaceutica”, dovevano aver compiuto un ciclo di studi, che conferiva loro il titolo di Maestro in Farmacia.
A Bari, che dipendeva direttamente dalla scuola di Napoli, ci si poteva iscrivere e conseguire il diploma, frequentando la Scuola di Farmacia, istituita con il Regio Decreto del 4 marzo 1865. La scuola aveva come sede il Regio Convitto intitolato a Domenico Cirillo (martire partenopeo), la quale era situata al primo piano dell’edificio, attuale sede dell’Ateneo, complesso che vedeva la posa della prima pietra nel 1867 e l’inaugurazione nel 1887.
Durante il suo “pellegrinare”, il Cirillo e la sua Scuola di Farmacia, hanno occupato diverse sedi nel tempo: il Convento dei Bobbisti, un palazzo di Piazza San Pietro, l’edificio del Liceo Flacco, prima di trovare la sua sede, nel 1931, nel quartiere San Pasquale di Bari. Questo “pellegrinare” ha lasciato alcuni tangibili segni, visibili ancora oggi, nei bellissimi laboratori di chimica sia del Liceo Flacco che del Convitto Cirillo di Bari.
Bisogna arrivare al 1935, anno in cui viene abolito il Diploma in Farmacia, e ne viene istituito il corso di Laurea, perchè si torni all’Ateneo. In questo, nel 1936, sono attivi solo quattro corsi di Laurea che sono: Economia e Commercio, Giurisprudenza, Medicina e Chirurgia e Farmacia.
Ecco che, dallo studio dei registri custoditi negli archivi del nostro Ordine Professionale e, attingendo dalla biblioteca dell’Ateneo, a partire dal 1912 (anno in cui sono stati istituti gli Ordini professionali) e dall’ ultimo anno di convivenza tra Scuola e Facoltà di Farmacia, ovvero tra il 1934 ed il 1935, quasi in punta di piedi, vedo nascere una storia molto affascinante sulla donna farmacista che appare dal passato e disvela un’ antica passione per questa nobile professione.
Dai Verbali degli iscritti al neonato Ordine dei farmacisti della Provincia di Bari, a partire dal numero uno di Matricola, la prima donna iscritta risulta Maria Attanasio nata a Molfetta il 4 gennaio 1896, domiciliata a Trani e diplomata presso la Scuola di Farmacia di Napoli, il 22 luglio 1909 ed iscritta con il numero 329 del registro.
Bari , ha “ sdoganato “ nell’anno 1934-1935, tra gli ultimi diplomati proprio una donna (Angela Maria Troisj), e tra i primi laureati in Farmacia , dei 34 nel 1935 ben 20 erano donne e, ancora, la prima Laurea in farmacia di Bari appartiene proprio ad una donna: Elena Tecce, che ha discusso una tesi dal titolo “ Ricerche sulla viziatura dell’aria nelle aule scolastiche a Bari”. Dopo di lei, le altre: Giuseppina Villanova – tesi – Nichelio; Maria Consiglio – tesi – Cobalto; Maria Cristina Paloscia – tesi – Genesi dell’acido xantureico; Alma Specchio – tesi – L’acido ascorbico; Margherita Fanizza – tesi – La reazione di Doebner; Vincenza Sgaramella – tesi – Prodotti della reazione di Doebner; Teresa Pirlo – tesi- La chirunenina; Flora Angelini – tesi – Ricerche sui chinidroni; Ester Izzo – tesi – Ricerca sulla preparazione degli ossoni ; Elena Besozzi – tesi – Chemioterapia dell’antimonio nella cura della Leishmaniosi; Letizia Frizzoli – tesi – La tiroxina ; Carmela Albanese – tesi – Stricnina, sua attività tossica e metodi per combatterla; Cosimina Masulli – tesi – Gli ipnotici; Erminia Biasi – tesi – Carotinoidi, loro azioni; Monica Casieri- tesi- Potere battericida dei prodotti volatili e di combustione dell’essenza di limone e del citral; Maria Cervellera – tesi- Metodi per separare i carotinoidi e conoscere i gruppi caratteristici della loro molecola; Antonia Chiarelli -tesi – Il veleno del rospo; Maria Brigi – tesi – Le caratteristiche degli elementi del VII gruppo con particolare riguardo agli elementi del Manganese, Renio e Masurio; Stella Marolla – tesi – La Colina, composti e loro importanza farmacologica; Aurora Carnimeo -tesi – Gas da combattimento .
Poi a seguire tanti nomi, tante storie, anche di grandi scienziate che hanno dato lustro alla ricerca del farmaco, in tutte le sue declinazioni e spaziando dalla ricerca universitaria alla vita dietro il banco e nelle farmacie ospedaliere. Questo non può che inorgoglire chi, come me, si è appassionata allo studio di questa materia ed in oltre trent’anni di attività professionale ha visto, in questa professione, un armonico coesistere di arte, scienza, sacrificio ed umanità. A loro ed un pochino anche a me un sincero augurio di ogni bene!

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