Mercoledì 8 marzo – in occasione della giornata di sciopero globale femminista e transfemminista– le strade di Bari saranno attraversate da un corteo organizzato dal Coordinamento 8 Marzo, che ha unito associazioni e realtà femministe e transfemministe della città e della provincia in un percorso condiviso verso questa importante data.
Il concentramento è annunciato per le ore 16:30 in Piazza Risorgimento, con partenza prevista alle 17:30. Il corteo passerà per Via Manzoni, Via Dante, Via Andrea da Bari, Piazza Umberto, Piazza Aldo Moro, sottopasso S. Antonio, e Via Capruzzi per finire in Parco Rossani.
L’attenzione delle realtà organizzatrici si è focalizzata su cinque punti programmatici unitari:
– Il corpo è mio e decido io. Diritti riproduttivi, rottura del paradigma donna-lavoro di cura, diritto all’aborto e al parto sicuro.
– Le strade sicure le fanno le donne che le attraversano. Violenze domestiche, femminicidi, violenze in strada, rottura della retorica securitarista, rafforzamento dei CAV e di tutti i percorsi antiviolenza.
– Le donne trans sono donne. Punto. Questione T+, dal diritto alla salute alla legge 164, alla critica alle pressioni di genere e tutti i diritti sociali.
– Occupazione e reddito. Questione reddito di cittadinanza, disoccupazione femminile, welfare, reddito di liberazione, schiacciamento del lavoro di cura sullo sfruttamento delle donne migranti.
– Pace, pianeta, migrazioni. Per un movimento transfemminista che ripudi la guerra come strumento di sopraffazione sui popoli e di espropriazione delle risorse energetiche, per la decolonizzazione e i diritti dell3 profugh3 razzializzat3.
Al fine di avere una comunicazione di piazza scevra da riferimenti identitari che possano allontanare piuttosto che avvicinare e coinvolgere, si è deciso di non accettate le bandiere riferibili a gruppi istituzionali (che siano essi partitici, sindacali o associativi), ma esclusivamente bandiere riferibili a singole lotte, si propone alla cittadinanza quindi di portare cartelli e striscioni che riconducano alle tematiche, piuttosto che alle appartenenze.
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