Presentata alla stampa l’associazione Paola Labriola per la cultura del legame sociale tra le persone. Ad aprire l’incontro con i giornalisti l’assessora al Welfare Francesca Bottalico: “Abbiamo scelto di presentare la nascita dell’Osservatorio Paola Labriola nell’ambito degli appuntamenti di Generare Culture non violente per condividere un momento forte, nel ricordo di una morte che ancora ci tocca e ci interroga. Vogliamo partire da qui, da un centro studi che mette insieme professionalità e approcci differenti per promuovere nuovi legami sociali e tornare a parlare di speranza nel lavoro di cura. Il Comune sarà al fianco dell’Osservatorio perché ne condivide i principi e le finalità, nella convinzione che possa diventare un punto di riferimento non solo per gli operatori sociali e sanitari, ma per l’intera cittadinanza. Come amministrazione stiamo lavorando, insieme alle forze sindacali, alla redazione di un Piano di sicurezza e di accompagnamento solidale per gli operatori di front office che quotidianamente affrontano la dimensione del disagio sociale e psichico”.
“L’Osservatorio Paola Labriola nasce dall’esigenza di rispondere ad una perdita violenta come quella di mia moglie – ha dichiarato Vito Calabrese, presidente dell’Osservatorio -. L’Osservatorio è un simbolo. I simboli servono ai sopravvissuti a un dramma. Servono a tenere in vita il ricordo. L’Osservatorio nasce dal desiderio di trasformare il dolore, la paura in una condizione di osservazione, scambio e progettualità.
Di fronte a traumi del genere si può andare in una perdita di senso, ci si può ammutolire, può essere forte la necessità di dissociare, negare l’accaduto, dimenticare, chiudersi in se stessi, ma così facendo, inevitabilmente, ci si mette in una condizione di passività, perdita di speranza, dei sogni e dei desideri.
Sappiamo dagli studiosi che si sono occupati di questi aspetti che questa modalità crea più problemi di quelli che vuole risolvere, e spesso genera altra violenza e altri traumi.
Un altro modo di reagire è quello da noi condiviso, che porta attraverso un’elaborazione comune a mettere in atto un progetto con uno scopo riparativo e trasformativo nel campo del sociale.
Ci vogliamo occupare di disagio individuale e collettivo, di violenza, di povertà in un’ottica propositiva, tollerante e non violenta.
Posso dire che questo simbolo itinerante può essere un bel modo per tener vivo il ricordo di Paola, lei sempre attenta alla comprensione della sofferenza umana, alle problematiche e aspetti critici del vivere sociale e politico.
Con questi presupposti lo scopo dell’Osservatorio è quello di promuovere una cultura del ben-essere declinata nelle forme dell’educazione dei legami umani, della prevenzione della violenza, del sostegno di una cultura che valorizzi le relazioni affettive, la ricerca della Bellezza nella forma delle buone pratiche sociali.
Le modalità con cui l’Osservatorio cercherà di attuare tali obiettivi saranno la costruzione di percorsi formativi e di scambio culturale”.
“È difficile prendere la parola dopo l’intervento di Vito – ha proseguito l’avvocata Michela Labriola – perché il percorso che avviamo oggi ha per me una doppia valenza: affettiva, sono la cugina di Paola, e di studio. La nascita dell’osservatorio è insieme un punto di arrivo e un punto di partenza, perché è un anno che insieme a diverse personalità che provengono dal mondo giuridico, della scuola, delle scienze sociali, ci interroghiamo sul non senso della morte di Paola e sul non senso che si manifesta in molti aspetti della nostra vita quotidiana. L’unione di diverse esperienze e professionalità, in questo caso, è tenuta insieme dall’esigenza di guardare la vita con occhi diversi, abbandonando quella sorta di annichilimento collettivo che rischia di schiacciarci. Questo vuol essere un percorso comune caratterizzato da un approccio tecnico scientifico di un certo spessore, che non intende denunciare ma costruire. L’osservatorio è un contenitore aperto all’iniziativa di chi voglia condividerne gli obiettivi, per questo invitiamo tutti a collaborare. Per il primo anno di attività ci siamo dati una linea di riflessione trasversale sull’ascolto inteso nelle sue molteplici declinazioni: l’ascolto dei pazienti dei lavori di cura ma anche l’ascolto dei minori in difficoltà e di tutti coloro i quali vivono la dimensione del disagio”.
Il primo appuntamento pubblico dell’Osservatorio Paola Labriola è fissato il 3 dicembre alle ore 18.00 nell’auditorium del liceo classico Socrate, in via S. Tommaso d’Aquino, 4. Dopo i saluti della dirigente scolastica Santa Ciriello, previsti gli interventi del presidente dell’Osservatorio Vito Calabrese, della dottoressa Enza Abbinante, dell’avvocata Michela Labriola e della professoressa Marilisa Modugno. Al termine della presentazione una performance degli studenti cui è stato chiesto di esprimere liberamente la loro percezione del disagio.
© Riproduzione riservata