Con un provvedimento di sei pagine, la Corte di Assise di Taranto ha rigettato l’istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo per l’omicidio della cugina quindicenne di Avetrana Sarah Scazzi. A nove mesi esatti dalla condanna, avvenuta il 20 aprile 2013, la Corte ha stabilito che il quadro cautelare dell’imputata non è cambiato. Nei giorni scorsi gli avvocati della Misseri, Franco Coppi e Nicola Marseglia, avevano chiesto alla corte gli arresti domiciliari per la Misseri sostenendo che la giovane non può commettere nuovi reati (poiché si trattò di delitto d’impeto), né inquinare le prove o darsi alla fuga. La Procura jonica, invece, è di tutt’altro parere. Per i pm Sabrina ha già ampiamente dimostrato che in stato di libertà è capace di avvicinare testimoni e depistare il corso della giustizia. Nei prossimi giorni è atteso il deposito delle motivazioni della sentenza firmate dal presidente della Corte d’Assise Rina Trunfio.
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