18 Novembre 2025 - Ore
Sviluppo e Lavoro

Confartigianato Puglia: ‘#Brexit grave danno per le imprese pugliesi’

Il presidente Francesco Sgherza. 'Purtroppo le conseguenze dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea sono tutte da valutare'

Ammonta a 204,9 milioni di euro il made in Puglia nel mercato britannico: il dato emerge da un’elaborazione del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che, in una nota, sottolinea “i rischi per le imprese pugliesi”, commentando Brexit.
    In particolare, – viene sottolineato – le aziende della provincia di Bari esportano beni per un valore di 146,6 milioni di euro, pari al 71,5 per cento del totale dell’export pugliese.
    Seguono le province di Foggia con 23,8 milioni, pari all’11,6 per cento del dato complessivo; Barletta-Andria-Trani con 22,8 milioni (11,1 per cento); Lecce con 6 milioni (2,9 per cento); Brindisi con 3,8 milioni (1,9 per cento). Chiude Taranto, già parecchio ridimensionata a causa dell’involuzione dell’Ilva, con 1,9 milioni (0,9 per cento).
    “L’elaborazione del nostro centro studi regionale – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – ci dà l’idea di quanto il Regno Unito rappresenti un partner commerciale importante per le nostre imprese. Purtroppo le conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea sono tutte da valutare. Non mi riferisco unicamente alle ripercussioni sui mercati finanziari, ma anche a quelle sull’economia reale, visto l’indebolimento di quell’area di libero scambio che ha rappresentato il vero punto di partenza dell’Europa per come la conosciamo oggi”. “Il rischio – spiega Sgherza – è quello di tornare indietro di decenni, passando da una situazione di libera circolazione di merci e lavoratori ad una frattura profonda, fatta di chiusura dei mercati e ripristino di dazi e tariffe, sia da una parte che dall’altra Sono fiducioso – continua il presidente – che l’Europa sarà in grado di trovare le modalità necessarie a gestire e minimizzare le ricadute di quanto si è verificato. Tuttavia, per evitare un catastrofico ‘effetto domino’, è fondamentale indagare i motivi che hanno condotto uno Stato membro così importante a considerare la strada dell’abbandono dell’Unione”.

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