La Legge approvata prevede che, per lo svolgimento delle attività necessarie all’esercizio delle proprie funzioni, i Gruppi consiliari si avvalgono di personale e di collaboratori, assunti direttamente, in virtù di rapporti di tipo fiduciario. Come avviene per i contratti di tipo privatistico.
Sotto il profilo economico, il contributo annuale spettante ai singoli Gruppi è parametrato sul costo di un’unità di personale di categoria D (posizione economica D6) per ciascun consigliere componente. Come spiega bene – e con trasparenza – il Referto tecnico collegato alla Legge, tale costo ammonta ad euro 53.290 annui per ogni consigliere.
Pertanto, ogni anno, i 51 consiglieri regionali avranno il diritto di spendere, complessivamente, euro 2.717.798,16 per i c.d. portaborse.
La spesa prevista per l’intera legislatura (ipotizzando che duri per il suo periodo fisiologico di cinque anni) sarà dunque di euro 13.588.990,80.
E’ una legge che si limita, in verità, a ritoccare la legge n.34 del 2012 già esistente.
Tuttavia, è il caso di rilevare che la Regione Puglia è dotata di un Servizio legislativo con dipendenti regionali che, istituzionalmente, hanno anche il compito di assistere ed affiancare i consiglieri nella preparazione di un progetto di legge.
Più che un “regolamento etico” che vieti l’assunzione di parenti, sarebbe stato giuridicamente più corretto innovare rispetto al passato e fare un concorso pubblico per spesa (rilevante) di soldi pubblici.
Il personale dei Gruppi consiliari può essere acquisito: a) mediante il distacco di dipendenti regionali in servizio; b) mediante il comando di dipendenti di altre P.A.; c) mediante i contratti previsti dalla vigente legislazione per l’acquisizione di prestazioni di lavoro subordinato o autonomo.
I contratti di lavoro e gli incarichi terminano automaticamente alla cessazione, anche anticipata, della legislatura e possono essere risolti in qualsiasi momento per effetto della cessazione del Gruppo consiliare.
E’ una legge che indubbiamente serve a 51 persone, ma purtroppo non serve ai restanti cittadini pugliesi.
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