BARI 2024 – Vito Leccese, assieme ad Antonio Decaro, Lucia Annunziata, Loredana Capone ed Eugenio Di Sciascio, ha presentato i punti del suo programma elettorale per la città, sul tema del lavoro, al Commissario Europeo, Nicholas Schmit, candidato per il Partito Socialista Europeo alla guida della prossima Commissione Europea, accompagnato dal segretario generale del PSE Giacomo Filibeck.
Un incontro tecnico in cui Eugenio Di Sciascio ha introdotto al commissario i risultati conseguiti negli ultimi dieci anni dall’amministrazione Decaro in materia di politiche attive del lavoro, enfatizzando la scelta pionieristica di Bari nell’attivazione del job centre Porta Futuro, nell’anticipazione del Reddito di Cittadinanza attraverso la misura dei Cantieri di Cittadinanza, nella promozione di una serie di politiche e iniziative di empowerment rivolte ai giovani, alle donne e ai fuoriusciti dal mercato del lavoro, fondate sulla formazione, l’occupabilità e la creazione di impresa.
“Bari registra un tasso di occupazione più alto della media del Sud Italia ed è diventata una delle dieci città digitali più importanti del Paese – ha sottolineato Eugenio Di Sciascio – grazie agli investimenti di aziende multinazionali come Fincons, Ernst&Young, Deloitte, che abbiamo saputo attrarre attraverso un sinergico e costante lavoro di collaborazione con Regione Puglia”.
“La Regione in questi anni ha puntato molto su sviluppo, innovazione e ricerca – ha dichiarato Loredana Capone – e questo ha permesso di intercettare nuove aziende che hanno scelto Bari per i propri investimenti con numerose opportunità di lavoro.
Nello stesso tempo ci siamo concentrati sulla risoluzione di diverse vertenze. Basti pensare all’hotel Palace. Nel frattempo il Consiglio regionale ha varato due importanti provvedimenti in difesa della dignità del lavoro. Abbiamo approvato la legge sulla parità retributiva e, qualche settimana fa, abbiamo votato un emendamento che riconosce una premialità negli affidamenti regionali alle aziende che applicano il salario minimo di almeno 9 euro l’ora”.
Vito Leccese, nel rimarcare il suo impegno politico futuro sul fronte dei diritti sociali e del lavoro, in linea con la strategia europea promossa dallo stesso Schmit, ha esplicitato i cinque punti qualificanti del suo programma: orientamento al lavoro, integrazione salariale, salario minimo comunale, tirocini formativi e creazione di impresa.
“Riprendendo la sperimentazione promossa dal PD a Firenze, vorremmo introdurre l’adozione di un salario minimo di 9 euro l’ora in tutti gli appalti e le concessioni del Comune di Bari – ha spiegato Vito Leccese – sottoscrivendo con i sindacati e le organizzazioni datoriali un Patto per il Lavoro e lo sviluppo locale, composto da varie misure, che possano incentivare le nuove assunzioni e mettere le persone nelle condizioni di mettersi in gioco e creare impresa.
La nostra rivoluzione verde non prevede solo opere di forestazione urbana ma guarda alla transizione green anche nelle competenze e nelle opportunità di lavoro e sviluppo, su cui Bari è già risultata quarta tra le città metropolitane nel rapporto pubblicato oggi da Censis e ha ancora strada da fare”.
“Siamo orgogliosi di portare all’attenzione di Nicolas Schmit i risultati conseguiti a Bari sul tema del lavoro, grazie anche alla straordinaria collaborazione attivata con tutto il partenariato socio-economico con cui abbiamo condiviso gran parte delle nostre scelte.
Pur consapevoli che il lavoro non è una competenza comunale, nel 2014 non ci siamo tirati indietro rispetto a una forte richiesta della cittadinanza – ha commentato Antonio Decaro – cimentandoci con nuove forme di sostegno al reddito e incentivo all’occupazione, che di fatto hanno rappresentato alcune delle politiche attive del lavoro più all’avanguardia su scala comunale.
Ma nonostante gli sforzi sostenuti dalle città, specie nel Mezzogiorno, registriamo l’ostilità di un Governo che ha abolito il Reddito di Cittadinanza mettendo in difficoltà 20.000 baresi e, solo poche settimane fa, abbiamo appreso del mancato accordo in sede europea sulla decontribuzione alle aziende del Sud. Misura che interessa oggi più di due milioni di lavoratori e che dal 1° luglio non ci sarà più.
Questo deve essere uno dei primi punti all’ordine del giorno del nuovo Parlamento europeo e della Commissione: il lavoro è il primo strumento attraverso cui sosteniamo la crescita del Mezzogiorno. Da un lato dobbiamo sostenere le imprese che vogliono creare e qualificare l’occupazione, dall’altro garantire i diritti dei lavoratori oggi esclusi dalla contrattazione nazionale che devono però vedersi riconosciuti diritti e tutele.
Questo è il nostro impegno in Europa che può fare davvero la differenza per il sud, oggi abbandonato dal Governo Nazionale”.
“L’autonomia differenziata rappresenta un punto dirimente anche per l’Europa, che invece nasce sulla coesione sociale – ha aggiunto Lucia Annunziata -. I fondi che l’Europa stanzia in favore dei territori con meno risorse sono proprio finalizzati a riequilibrare le distanze tra le regioni. Non può esistere un’Europa segnata dalle frontiere interne: secondo noi, di fatto, l’autonomia differenziata crea una nuova frontiera, invisibile ma molto chiara, che aumenta le distanze Nord e Sud”.
“Questa strategia per il lavoro di qualità e sostenibile è un esempio di eccellenza che va nella direzione indicata dall’Unione Europea – ha concluso Nicolas Schmit -: solo garantendo condizioni di lavoro dignitose e sicure, buoni salari e formazione della forza lavoro si potranno affrontare le sfide della transizione verde e digitale e progredire verso maggiore coesione sociale e competitività.
L’introduzione di un salario minimo locale legato agli appalti è un’ottima soluzione verso politiche del lavoro giuste ed efficaci. Questo è un esempio di buon governo locale dove sviluppo economico e progresso sociale vanno di pari passo”.
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Vito Leccese – Candidato Sindaco di Bari 2024 (vito-leccese.it)
BARI 2024: LECCESE CONDIVIDE IL SUO PROGRAMMA CON IL COMMISSARIO EUROPEO AL LAVORO NICOLAS SCHMIT
Un incontro tecnico in cui Eugenio Di Sciascio ha introdotto al commissario i risultati conseguiti negli ultimi dieci anni dall’amministrazione Decaro in materia di politiche attive del lavoro, enfatizzando la scelta pionieristica di Bari nell’attivazione del job centre Porta Futuro, nell’anticipazione del Reddito di Cittadinanza attraverso la misura dei Cantieri di Cittadinanza, nella promozione di una serie di politiche e iniziative di empowerment rivolte ai giovani, alle donne e ai fuoriusciti dal mercato del lavoro, fondate sulla formazione, l’occupabilità e la creazione di impresa.
Un incontro tecnico in cui Eugenio Di Sciascio ha introdotto al commissario i risultati conseguiti negli ultimi dieci anni dall’amministrazione Decaro in materia di politiche attive del lavoro, enfatizzando la scelta pionieristica di Bari nell’attivazione del job centre Porta Futuro, nell’anticipazione del Reddito di Cittadinanza attraverso la misura dei Cantieri di Cittadinanza, nella promozione di una serie di politiche e iniziative di empowerment rivolte ai giovani, alle donne e ai fuoriusciti dal mercato del lavoro, fondate sulla formazione, l’occupabilità e la creazione di impresa.
Un incontro tecnico in cui Eugenio Di Sciascio ha introdotto al commissario i risultati conseguiti negli ultimi dieci anni dall’amministrazione Decaro in materia di politiche attive del lavoro, enfatizzando la scelta pionieristica di Bari nell’attivazione del job centre Porta Futuro, nell’anticipazione del Reddito di Cittadinanza attraverso la misura dei Cantieri di Cittadinanza, nella promozione di una serie di politiche e iniziative di empowerment rivolte ai giovani, alle donne e ai fuoriusciti dal mercato del lavoro, fondate sulla formazione, l’occupabilità e la creazione di impresa.
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