“Viviamo in uno strano Paese. A Bari la destra si traveste da meridionalista e progressista, a Roma, con il favore delle tenebre, approva in fretta e furia l’Autonomia differenziata.
Da Roma autorevoli esponenti della maggioranza tuonano contro Bari/Gomorra, invocando – ancora una volta – il commissariamento per mafia. A Bari, scoperta l’acqua calda – esiste ancora la compravendita dei voti – sottosegretari e candidati della destra si affannano nella difesa d’ufficio: “i nostri sono puliti”.
Ma, in disparte l’esercizio abusivo – e maldestro – della professione di avvocato, qualcuno li ha accusati del contrario?
Da due giorni riceviamo continue richieste di chiarimenti sulla temperatura dell’acqua. “È vero che avete fatto una denuncia? E per cosa, contro chi? Se ne interesserà la Commissione ispettiva?”.
A tutti abbiamo risposto nello stesso modo, confermando quello che abbiamo detto in pubblico, quando ci è stato chiesto se avevamo sentore di voto di scambio e corruzione elettorale: esistono ancora, e quando abbiamo avuto segnalazioni circostanziate lo abbiamo denunciato all’autorità competente. Sarebbe una notizia se non lo avessimo fatto.
Monta invece, progressivamente, un nuovo “scandalo” a Bari, una città “senza pace”. Perché l’alternativa è sempre la stessa, la polvere sotto il tappeto o il polverone. Ebbene. sembrerà strano ma noi, semplicemente, facciamo il nostro dovere: se veniamo a conoscenza di reati, li denunciamo. Come dovrebbe essere normale per tutti e soprattutto per chi si candida ad assumere un ruolo istituzionale. Perché le forze dell’ordine e la magistratura arrivano dopo, ma gli anticorpi siamo noi.
Quanto alla città “senza pace” sarebbe bene chiarire ai disinformati e ai distratti che il pericolo non è rappresentato solo dai comportamenti illeciti, ma anche, e soprattutto, dall’omertà, dalla passività e dal silenzio.
La compravendita dei voti e il voto di scambio sono reati che si consumano ovunque, da Torino a Palermo. Il fatto che a Bari vengano denunciati e se ne parli è il sintomo di una comunità sana. E che il 23 e 24 giugno dimostrerà ancora una volta di voler decidere democraticamente il proprio destino, con un rinnovato centrosinistra”.
Michele Laforgia
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Home – Michele Laforgia candidato Sindaco di Bari
“Viviamo in uno strano Paese. A Bari la destra si traveste da meridionalista e progressista, a Roma, con il favore delle tenebre, approva in fretta e furia l’Autonomia differenziata.
Da Roma autorevoli esponenti della maggioranza tuonano contro Bari/Gomorra, invocando – ancora una volta – il commissariamento per mafia. A Bari, scoperta l’acqua calda – esiste ancora la compravendita dei voti – sottosegretari e candidati della destra si affannano nella difesa d’ufficio: “i nostri sono puliti”.
Ma, in disparte l’esercizio abusivo – e maldestro – della professione di avvocato, qualcuno li ha accusati del contrario?
Da due giorni riceviamo continue richieste di chiarimenti sulla temperatura dell’acqua. “È vero che avete fatto una denuncia? E per cosa, contro chi? Se ne interesserà la Commissione ispettiva?”.
A tutti abbiamo risposto nello stesso modo, confermando quello che abbiamo detto in pubblico, quando ci è stato chiesto se avevamo sentore di voto di scambio e corruzione elettorale: esistono ancora, e quando abbiamo avuto segnalazioni circostanziate lo abbiamo denunciato all’autorità competente. Sarebbe una notizia se non lo avessimo fatto.
Monta invece, progressivamente, un nuovo “scandalo” a Bari, una città “senza pace”. Perché l’alternativa è sempre la stessa, la polvere sotto il tappeto o il polverone. Ebbene. sembrerà strano ma noi, semplicemente, facciamo il nostro dovere: se veniamo a conoscenza di reati, li denunciamo. Come dovrebbe essere normale per tutti e soprattutto per chi si candida ad assumere un ruolo istituzionale. Perché le forze dell’ordine e la magistratura arrivano dopo, ma gli anticorpi siamo noi.
Quanto alla città “senza pace” sarebbe bene chiarire ai disinformati e ai distratti che il pericolo non è rappresentato solo dai comportamenti illeciti, ma anche, e soprattutto, dall’omertà, dalla passività e dal silenzio.
La compravendita dei voti e il voto di scambio sono reati che si consumano ovunque, da Torino a Palermo. Il fatto che a Bari vengano denunciati e se ne parli è il sintomo di una comunità sana. E che il 23 e 24 giugno dimostrerà ancora una volta di voler decidere democraticamente il proprio destino, con un rinnovato centrosinistra”.
Michele Laforgia
LAFORGIA A BARI PREFERISCE LA TRASPARENZA E LA LEGALITA’ (E PER NOI FA BENE)
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