13 Ottobre 2025 - Ore
Cronaca

Bari ricorda Benedetto Petrone, il giovane ucciso dai fascisti. Decaro: ‘Chiudere le sedi fasciste’

In programma una serie di appuntamenti organizzati dall''amministrazione comunale, in collaborazione con il Comitato XXIV Novembre, il Coordinamento provinciale antifascista, l'ANPI e l'IPSAIC

Oggi, nel 41° anniversario dell’omicidio di Benedetto Petrone per mano fascista, l’amministrazione comunale, in collaborazione con il Comitato XXIV Novembre, il Coordinamento provinciale antifascista, l’ANPI e l’IPSAIC, ha organizzato una serie di appuntamenti per ricordare una vicenda che ha segnato profondamente la storia di questa città.

“Ciao Benedetto, ciao Porzia, ciao Arturo, ciao Pasquale – comincia così l’intervento del sindaco di Bari, Antonio Decaro, sotto la lapide commemorativa -. Mi piace chiamarvi così, per nome, perché ogni nome porta con sé una storia, una storia personale che ci ha portato ancora una volta qui, oggi, a testimonianza di una storia collettiva fondata intorno ad alcuni valori, l’antifascismo su tutti, in un momento particolare per il nostro Paese, dal punto di vista storico e politico. Qualche giorno fa ho letto una frase che mi ha fatto pensare a questa giornata. La frase è di Stefano Benni, e dice che bisogna assomigliare alle parole che diciamo. È una frase importante, credo che tutti noi, soprattutto chi rappresenta la politica, le istituzioni, abbia il dovere di assomigliare alle parole che pronuncia. E prima di assomigliare a ciò che diciamo dobbiamo avere il coraggio di dire alcune parole. Benedetto Petrone è stato ammazzato da un gruppo di fascisti e oggi, qui, non dobbiamo soltanto ricordare il valore dell’antifascismo, quel valore oggi lo dobbiamo testimoniare, perché solo qualche giorno fa c’è stato un attacco, violento, vile e anche organizzato, di un gruppo di fascisti nei confronti di tre persone che stavano tornando a casa dopo aver partecipato a una manifestazione pacifica. Sono sicuro che le forze dell’ordine, la magistratura daranno una risposta nei prossimi giorni. Secondo me la sede da cui sono usciti gli aggressori va chiusa: non la posso chiudere io, un sindaco non ha la possibilità di chiudere la sede di un’associazione né di cancellare un movimento politico. Quello che posso fare, però, è assomigliare alle cose che dico, un impegno che dovremmo prendere tutti. Sicuramente posso fare una cosa, ciò che faccio quotidianamente: convincere i miei concittadini a non frequentare la sede di quell’associazione, togliere agibilità politica a quel movimento, ogni giorno. In un città dove, per assomigliare alle cose che diciamo, tutti i bambini devono poter mangiare alla mensa scolastica, indipendentemente dal colore della pelle, tutte le persone si devono poter amare a prescindere dal loro orientamento sessuale, senza aver paura di essere aggredite per strada. Questo dobbiamo fare, e lo dico in una piazza che ha un nome particolare, piazza Libertà: la libertà è uno dei valori per i quali Benedetto Petrone si è battuto, e per i quali ha perso la vita”. 

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