17 Novembre 2025 - Ore
Economia

La creatività prende il passo della bellezza

Qui, in Puglia, il territorio è il museo: è aperto tutti i giorni e tutto l' anno

I Rosai a sentinella delle vigne. Li avete mai visti? Osservandole con attenzione, le vigne in Valle d”Itria, non vi sarà difficile scorgere ad ogni capo dei filari belle piante di rose. Non è il capriccio di un agricoltore romantico. 

È una pratica antica e utile: la rosa, più delicata della vite, si ammala prima in caso di attacco di oidio o peronospera e il saggio contadino procede al trattamento prima che la vite si ammali.
Così la bellezza della rosa protegge il frutto della vite.
Ecco, passeggiando a piedi, in bici o anche in auto -ma lentamente- per le infinite vie che intersecano i campi di Puglia, si vedono -e si imparano- meraviglie.

Devo parlarvi anche dei muretti a secco, i “parieti” di pietra candida che disegnano il reticolo innumerabile dei campi dalla Capitanata all’estremo lembo del Salento. Sono milioni. Milioni di muri, milioni di milioni di pietre. Ci pensate? Il gesto infinitamente ripetuto di prendere una pietra dal campo per metterla da parte.
Riuscite a vederla quella mano d’uomo?  Prende la pietra e la ammucchia in coni bianchi, poi la rigira, la squadra e la dispone, con cura, nell’incastro esatto, nella forma precisa e verticale.
Lo vedete il “caos” della pietraia che diventa “ordine”, limite, stalla, colonna, cattedrale?Lo vedete il rosone romanico che fiorisce in quello stesso bianco calcareo? Ancora adesso: i “maestri muratori” di Locorotondo decorano i “parieti” nitidi e verticali di una bella ghirlanda terminale che chiude il lavoro e lo suggella come una incredibile “acconciatura” di pietra.
Nei campi delimitati da tali sapienti muretti, andando anche in auto -ma lentamente- si incontra il grande ulivo saraceno, gigante vegetale, emozione di vita rappresa nell’intrico duro dei rami. Testimone secolare, patrimonio tramandato vivente e sacro.

Seguendo le vie dell’olio si giunge inevitabilmente ai frantoi, guidati, al tempo giusto, dal profumo dell’olio fresco, ricco dono della terra.

Mi fermo qui, un attimo prima che il pane si immerga nell’olio fragrante, e non perché ne ignori il gusto antico e severo.
Voglio restare ai margini delle seduzioni organolettiche: in questo tempo di tour enogastronomici voglio segnalare la forza matrice della bellezza. Che è la stessa per cui faccio questo mestiere da molti anni, cercando di sottolineare e ribadire l’origine della creatività e del valore di un lembo di Italia che ha in sé tutto il necessario per essere capitale culturale e imprenditoriale del Paese.

Qui, in Puglia, il territorio è il museo: è aperto tutti i giorni e tutto l’ anno; l’offerta è diversificata e può accontentare ogni esigenza; l’allestimento è fantastico e l’illuminazione, dall’alba al tramonto è affidata al cielo più variopinto che possiate immaginare.

L’ esperienza della bellezza qui è familiare, consueta: le idee camminano sulle spiagge, non sono rinchiuse in buie stanze. 

È così che nasce la comunicazione, è così che si rintraccia il valore: andando lentamente, piano piano, ponendosi domande che trovano risposte variegate e specialistiche.

La comunicazione qui è differente. Adesso bisogna educare gli occhi, la mente ed il pensiero di chi ha scelto, come me, di ritornare per far crescere questo territorio.

 

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