Il Politecnico di Bari registra una crescita del 10% sulle immatricolazioni alle lauree di primo livello, ma servono più fondi per far crescere il numero di studenti iscritti. È uno dei dati emersi durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018. Il rettore Eugenio Di Sciascio ha tenuto il suo consueto discorso di apertura, descrivendo i progetti realizzati e gli scenari futuri del Poliba. “L’Italia ha pochi laureati – ha spiegato Di Sciascio – e ancor meno studenti negli ambiti professionali a maggior crescita, dove si registra un crescente “skill shortage”. In questa fase, solo una crescita dei laureati e delle competenze più richieste dal mercato del lavoro possono dare una svolta al nostro sistema produttivo”. Il rettore ha sottolineato la necessità di “risorse adeguate” per le università, spiegando che la “no-tax area” introdotta lo scorso anno con la legge di stabilità 2016 ha coperto il 25% degli studenti iscritti al Politecnico. “I primi riscontri – ha proseguito – dimostrano che i fondi assegnati dal ministero non sono stati sufficienti. Ci auguriamo che il meccanismo cambi, per il futuro”.
Di Sciascio ha definito “estemporaneo e non troppo meditato” il metodo di valutazione introdotto dall’iniziativa ‘Dipartimenti di eccellenza’. “Costruire un indicatore non lineare per stilare delle classifiche è quantomeno maldestro – ha aggiunto il rettore -, soprattutto quando incide pesantemente sul finanziamento del sistema universitario e presenta un evidente sbilanciamento territoriale”.
Tornando alla mancanza dei fondi per le università, il rettore si è soffermato sulla scelta del Politecnico di Bari di puntare “sul rapporto con le imprese”. Non a caso la prolusione dell’inaugurazione è stata affidata al professor Peretz Lavie, presidente del Technion Institute of Technology di Haifa. “Abbiamo rafforzato e favorito la nascita e crescita di laboratori pubblico-privati ospitati all’interno delle strutture universitarie, con grandi e medie aziende in alcuni casi già dotate di siti produttivi in ambito regionale – ha aggiunto Di Sciascio -. I nostri laureati non sono emigranti con la ‘valigia di cartone’ ma giovani motivati che spesso trovano in altre regioni o paesi maggiori opportunità di soddisfazione professionale e compensi corrispondenti ai livelli di competenza raggiunti. Resta fondamentale offrire non solo un lavoro, ma un lavoro che sia adeguato al livello di formazione che garantiamo”.
Nell’anno accademico appena inaugurato il Politecnico di Bari offrirà nuovi spazi e infrastrutture della didattica grazie al progetto ‘PolyLibrary’, che consentirà di realizzare un nuovo polo bibliotecario e per sale studenti, mentre sono in corso i lavori per l’Open Multilab (destinato agli studenti di architettura e ingegneria) e il Tech4Biomed, specifico per gli studenti di corso di Ingegneria dei sistemi medicali. Passando all’orientamento, il ‘Digilab’ inaugurato qualche settimana fa permetterà a studenti, imprenditori e manager di azienda di utilizzare un luogo in cui confrontarsi e favorire idee imprenditoriali innovative. Riguardo l’offerta formativa, sono stati istituiti due nuovi corsi di laurea professionalizzanti in ‘Costruzioni e Gestione ambientale e territoriale’ e ‘Industrial Design’ in lingua inglese.
Il Poliba si candiderà anche al bando per i centri di competenza del programma “industria 4.0” per realizzare un polo di innovazione e un riferimento per le imprese impegnate nella ‘trasformazione digitale’ della quarta rivoluzione industriale. “Siamo preparati – conclude il rettore Di Sciascio – ma servirà anche l’impegno di Confindustria e Regione Puglia”.
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