Aurelio Gianfreda, consigliere regionale dei Democratici, è stato condannato a due anni e quattro mesi per detenzione e condivisione del materiale pedopornografico. La sentenza è stata emessa al termine del rito abbreviato dal gup di Lecce, Annalisa De Benedictis. Le indagini sono cominciate nel 2011, quando dal computer installato nello studio professionale del consigliere regionale furono scaricati alcuni file contenenti materiale pedopornografico, usati come esca dalla polizia postale. Gianfreda non ha mai ammesso di aver scaricato quei file, sostenendo che il computer in questione poteva essere usato da più persone all’interno dell’ufficio. La presenza di una foto raffigurante una ragazza nuda all’interno di una macchina fotografica digitale di proprietà del consigliere regionale, aveva indotto il pm Ruggiero ad aggravare la posizione dell’indagato, contestando anche l’accusa di produzione di materiale pedopornografico. Un documento che attestava la maggiore età della ragazza ha però fatto cadere l’accusa. Gli avvocati difensori dell’imputato ricorreranno in Appello.
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