20 Aprile 2024 - Ore
Cronaca

Multe da grattino scaduto. È guerra tra Comune Lecce e Prefettura

Prefettura contro multe. Comune: 'Continueremo a sanzionare. Abbiamo il nostro regolamento'

Dopo la diffida del Codacons, la Prefettura di Lecce si schiera contro le multe per i grattini scaduti. Dal Comune: “Continueremo a sanzionare. Abbiamo il nostro regolamento”.
La Prefettura si atterrà a quanto espresso dai ministeri competenti, mentre il Comune continuerà ad agire secondo il proprio regolamento. Detto ancor più semplicemente, sull’annosa vicenda dell’avviso bonario Prefettura e Comune di Lecce, chiamati a pronunciarsi sulla legittimità della sanzione a grattino scaduto, la pensano in maniera diametralmente opposta.
Riepilogando, la sentenza del giudice di pace di Lecce Giuseppe Paparella dell’ottobre scorso diceva che chi parcheggia la propria auto in un’area a pagamento deve acquistare un biglietto e non può essere multato se il grattino scade. Il Codacons Lecce, che aveva portato la questione il Tribunale, ha quindi deciso di diffidare il Comune di Lecce e il prefetto salentino Giuliana Perrotta “per preservare i diritti di cittadinanza dinanzi a inaccettabili violazioni di legge”.
A circa un mese dalla sentenza, Prefettura e Palazzo Carafa, con due lettere inviate da prefetto e sindaco, hanno comunicato le loro posizioni.
“Con riferimento alla delicata problematica del prolungamento della sosta regolamentata […] – ha scritto il prefetto Giuliana Perrotta al sindaco Perrone – questo Ufficio in sede di decisione dei relativi ricorsi intende attenersi alle relative direttive ministeriali”. La Prefettura, quindi, d’accordo con Ministero dei Trasporti e Ministero dell’Interno, non riconosce la sanzione applicata dal Comune di Lecce e, quindi, è orientata ad accogliere tutti i futuri ricorsi al riguardo.
In risposta, il Comune di Lecce ha confermato di voler continuare ad applicare il proprio regolamento, che – nonostante la sentenza del giudice di pace e i pareri dei ministeri – prevede una sanzione.
Scartando, quindi, il cosiddetto avviso bonario e il recupero coattivo della somma mancante. “L’amministrazione aveva già approvato questa scelta con una delibera di giunta – ha spiegato la dirigente all’Avvocatura di Palazzo Carafa Maria Luisa De Salvo – e lo ha fatto sulla scorta di un parere dell’Anci, concedendo i 15 minuti di tolleranza agli automobilisti leccesi”.
“Il parere dell’Anci, a sua volta, fa riferimento alla legge Bassanini – ha specificato il neo dirigente ai Trasporti Giovanni Puce – la quale concede alle amministrazioni comunali la possibilità di regolamentare, e quindi di predisporre una sanzione, sulle aree di sosta a pagamento”.
In buona sostanza, il Codice della Strada non prevede in maniera chiara multe per il grattino scaduto e tutto si gioca tra dettagli e pareri su leggi e burocrazia. Certo, il caso di Lecce pare essere raro, o forse unico, in Italia, con un Comune e una Prefettura in totale disaccordo.

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