Bari, Festa di San Nicola a rischio. Il Comune trascura il Comitato
Sono ore frenetiche per il Comitato organizzatore della Sagra di San Nicola, in programma a Bari nel mese di maggio.
Non poche le difficoltà economiche ed organizzative da superare.
Con l’amministrazione comunale che quest’anno sembra essere meno presente e meno disponibile a finanziare come si deve la Festa delle feste.
Addirittura, per l’installazione delle luminarie, avrebbe chiesto i soldi per l’occupazione del suolo pubblico.
Ecco alcuni dati salienti e soprattutto alcuni problemi ancora da risolvere:
Accoglienza Pellegrini
Sabato 13 aprile a San Salvo (Chieti), domenica 14 aprile a Madonna dell’Arco (Napoli), i responsabili della Basilica e del Comitato “San Nicola” hanno incontrato i “Capigruppo” che organizzano i pullman dei Pellegrini che giungono particolarmente dall’Abruzzo, dal Molise e dalla Campania. Alcuni pellegrini arrivano a piedi dopo una settimana di cammino.
Un dato da prendere in seria considerazione è la crescente diminuzione del numero dei Pullman: dai 200 nel 2015, si è passato in meno di un decennio a 30 pullman nel 2023, con il rischio di una lenta estinzione del tradizionale pellegrinaggio di maggio, che percorre due delle più antiche “vie nicolaiane”: la tirrenica e l’adriatica.
Senz’altro una delle cause maggiori va riscontrata nel difficile passaggio generazionale, e conseguentemente nell’avanzata età dei Pellegrini, che impedisce loro, giunti a Bari, di percorrere a piedi i lunghi tragitti previsti nel “piano di mobilità” predisposto dalle autorità per raggiungere la Basilica. Da qui la rinuncia a venire a maggio in gruppo e preferire un’altra data dell’anno.
Andrebbe in ogni caso aumentano il numero di navette che dalla Banchina della Dogana permettono di raggiungere i Pullman nel parcheggio loro assegnato. Altra lamentela i pochi bagni chimici.
Il cospicuo finanziamento al Corteo Storico per quattro ore di “sfilata” e l’obolo al Comitato per tre giorni di Sagra
Il Corteo Storico, organizzato e finanziato con cospicua somma dal Comune, in questi ultimi anni ha assunto aspetti smisuratamente folkloristici. Del resto il solo Corteo non può identificarsi come l’evento portante di una Sagra che da secoli si caratterizza soprattutto nei suoi valori religiosi e popolari.
Se lo scopo del Corteo è di rievocare l’arrivo a Bari delle reliquie del Santo, vanno a maggior ragione tutelate e finanziate le altre manifestazioni della Sagra predisposte in programma dal Comitato “San Nicola”, di cui paradossalmente quelle del 7 maggio sono strettamente legate allo stesso Corteo Storico: la celebrazione religiosa commemorativa al Porto San Giorgio; il trasporto in Città sul Motopeschereccio del Quadro del Santo da collocare sulla “Caravella”; la consegna alla Comunità dei Frati della Basilica.
E se il Comitato – non si tratta di una minaccia, ma di una reale ipotesi – quest’anno si vedesse costretto a non realizzare queste e altre manifestazioni per mancanza di fondi, come già da tempo ha ridotto fuochi e luminarie?
Fa male costatare che l’Amministrazione Comunale deliberi una somma cospicua per la “macchina organizzativa” del Corteo Storico, e destini una somma modestissima, quasi da obolo, al Comitato, composto di lavoratori volontari che si prendono persino le ferie per offrire nei giorni della Sagra il loro generoso servizio.
“Processione a Mare” con zattera al Molo San Nicola – Illuminazioni ridotte in piazza del Ferrarese – Fuochi pirotecnici dimezzati
Senza entrare in merito all’opportunità o meno di dragare l’alveo antistante il Molo San Nicola e così permettere al Motopeschereccio di attraccare per l’imbarco della Statua del Santo, è pressoché surreale la spesa finora sostenuta dal Comitato per il noleggio della zattera indispensabile per il trasporto della Statua sul Motopeschereccio.
Il Comitato, inoltre, è chiamato ad accollarsi assurde spese per l’utilizzo del suolo pubblico in merito all’installazione di palchi, luminarie, fuochi pirotecnici.
Cosa dire sulla difficoltà che incontra il Comitato a reperire fondi dalle società e dalle imprese cittadine?
San Nicola dovrà incominciare a pentirsi d’essersi scelta Bari come sua seconda Patria?
Niceforo, autore di una delle fonti della Traslazione ci ha trasmesso questo aneddoto:
“Uno dei preti che aveva partecipato alla spedizione posò su una colonna una ampolla di vetro che aveva riempito del liquido della santa manna.
All’improvviso l’ampolla cadde provocando un grande rumore, ma senza rompersi. Siccome i Baresi temporeggiavano nel costringere i custodi ad indicare il luogo esatto dove si trovavano le reliquie, quel miracolo sembrò come un monito dello stesso Santo ad accelerare i tempi: “Prendete il mio corpo e partite. Sotto la mia protezione tutti i Baresi saranno felici; sotto il mio governo per sempre vivrete nella gioia”.
Potremmo dire che è stato lo stesso San Nicola ad autoproclamarsi protettore e governatore di Bari. Con la speranza che resti sempre fedele a questo suo proposito!
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Antonio Stornaiolo – Wikipedia
Sono ore frenetiche per il Comitato organizzatore della Sagra di San Nicola, in programma a Bari nel mese di maggio.
Non poche le difficoltà economiche ed organizzative da superare.
Con l’amministrazione comunale che quest’anno sembra essere meno presente e meno disponibile a finanziare come si deve la Festa delle feste.
Addirittura, per l’installazione delle luminarie, avrebbe chiesto i soldi per l’occupazione del suolo pubblico.
Ecco alcuni dati salienti e soprattutto alcuni problemi ancora da risolvere:
Accoglienza Pellegrini
Sabato 13 aprile a San Salvo (Chieti), domenica 14 aprile a Madonna dell’Arco (Napoli), i responsabili della Basilica e del Comitato “San Nicola” hanno incontrato i “Capigruppo” che organizzano i pullman dei Pellegrini che giungono particolarmente dall’Abruzzo, dal Molise e dalla Campania. Alcuni pellegrini arrivano a piedi dopo una settimana di cammino.
Un dato da prendere in seria considerazione è la crescente diminuzione del numero dei Pullman: dai 200 nel 2015, si è passato in meno di un decennio a 30 pullman nel 2023, con il rischio di una lenta estinzione del tradizionale pellegrinaggio di maggio, che percorre due delle più antiche “vie nicolaiane”: la tirrenica e l’adriatica.
Senz’altro una delle cause maggiori va riscontrata nel difficile passaggio generazionale, e conseguentemente nell’avanzata età dei Pellegrini, che impedisce loro, giunti a Bari, di percorrere a piedi i lunghi tragitti previsti nel “piano di mobilità” predisposto dalle autorità per raggiungere la Basilica. Da qui la rinuncia a venire a maggio in gruppo e preferire un’altra data dell’anno.
Andrebbe in ogni caso aumentano il numero di navette che dalla Banchina della Dogana permettono di raggiungere i Pullman nel parcheggio loro assegnato. Altra lamentela i pochi bagni chimici.
Il cospicuo finanziamento al Corteo Storico per quattro ore di “sfiata” e l’obolo al Comitato per tre giorni di Sagra
Il Corteo Storico, organizzato e finanziato con cospicua somma dal Comune, in questi ultimi anni ha assunto aspetti smisuratamente folkloristici. Del resto il solo Corteo non può identificarsi come l’evento portante di una Sagra che da secoli si caratterizza soprattutto nei suoi valori religiosi e popolari.
Se lo scopo del Corteo è di rievocare l’arrivo a Bari delle reliquie del Santo, vanno a maggior ragione tutelate e finanziate le altre manifestazioni della Sagra predisposte in programma dal Comitato “San Nicola”, di cui paradossalmente quelle del 7 maggio sono strettamente legate allo stesso Corteo Storico: la celebrazione religiosa commemorativa al Porto San Giorgio; il trasporto in Città sul Motopeschereccio del Quadro del Santo da collocare sulla “Caravella”; la consegna alla Comunità dei Frati della Basilica.
E se il Comitato – non si tratta di una minaccia, ma di una reale ipotesi – quest’anno si vedesse costretto a non realizzare queste e altre manifestazioni per mancanza di fondi, come già da tempo ha ridotto fuochi e luminarie?
Fa male costatare che l’Amministrazione Comunale deliberi una somma cospicua per la “macchina organizzativa” del Corteo Storico, e destini una somma modestissima, quasi da obolo, al Comitato, composto di lavoratori volontari che si prendono persino le ferie per offrire nei giorni della Sagra il loro generoso servizio.
“Processione a Mare” con zattera al Molo San Nicola – Illuminazioni ridotte in piazza del Ferrarese – Fuochi pirotecnici dimezzati
Senza entrare in merito all’opportunità o meno di dragare l’alveo antistante il Molo San Nicola e così permettere al Motopeschereccio di attraccare per l’imbarco della Statua del Santo, è pressoché surreale la spesa finora sostenuta dal Comitato per il noleggio della zattera indispensabile per il trasporto della Statua sul Motopeschereccio.
Il Comitato, inoltre, è chiamato ad accollarsi assurde spese per l’utilizzo del suolo pubblico in merito all’installazione di palchi, luminarie, fuochi pirotecnici.
Cosa dire sulla difficoltà che incontra il Comitato a reperire fondi dalle società e dalle imprese cittadine?
San Nicola dovrà incominciare a pentirsi d’essersi scelta Bari come sua seconda Patria?
Niceforo, autore di una delle fonti della Traslazione ci ha trasmesso questo aneddoto:
“Uno dei preti che aveva partecipato alla spedizione posò su una colonna una ampolla di vetro che aveva riempito del liquido della santa manna.
All’improvviso l’ampolla cadde provocando un grande rumore, ma senza rompersi. Siccome i Baresi temporeggiavano nel costringere i custodi ad indicare il luogo esatto dove si trovavano le reliquie, quel miracolo sembrò come un monito dello stesso Santo ad accelerare i tempi: “Prendete il mio corpo e partite. Sotto la mia protezione tutti i Baresi saranno felici; sotto il mio governo per sempre vivrete nella gioia”.
Potremmo dire che è stato lo stesso San Nicola ad autoproclamarsi protettore e governatore di Bari. Con la speranza che resti sempre fedele a questo suo proposito!
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