Un centro studi unico nel suo genere. Un luogo fisico ma non solo. Un ponte che colleghi passato e futuro. Non solo ricerca e approfondimenti storici, ma anche e soprattutto tornare al passato per preservare la memoria collettiva e farne un faro per le nuove generazioni.
Con questi obiettivi lo Spi Cgil Puglia, il Sindacato Pensionati che nella nostra regione conta oltre 100 mila iscritti, ha dato vita ad un Centro studi e memoria.
Alla presenza dei figli Francesco, Filomena e Giovanni, l’assemblea generale dello Spi ha intitolato il Centro Studi e memoria a Tommaso Sicolo: operaio, sindacalista politico. Uno dei dirigenti più autorevoli che il movimento abbia avuto in Puglia.
Deceduto nel 1989 a 69 anni, è stato il primo segretario regionale dello Spi. Operaio delle Acciaierie di Giovinazzo dal 1945, iniziò il suo percorso sindacale nella Fiom. Fu dirigente del PCI di Bari e nel 1976 eletto deputato per due legislature.
Per Michele Tassiello, segretario generale dello Spi di Puglia, l’intitolazione del centro studi a Tommaso Sicolo è un atto dovuto nei confronti di un dirigente che non può essere dimenticato. Non è un semplice modo di ricordare, ma di offrire alle nuove generazioni l’esempio di una figura che fece del suo impegno in favore dei lavoratori, la sua ragione di vita.
Puntiamo molto a fare del Centro studi il luogo in cui poter trarre dalle radici l’essenza per proiettarci nel futuro, perché purtroppo viviamo un’epoca in cui spesso ci si sofferma sul superficiale, sulle poche righe di un post sui social, trascurando l’esigenza di scavare a fondo per comprendere i processi che avanzano in una società che invecchia e che non è in grado di proporre nuovi modelli e soluzioni che garantiscano condizioni di equilibrio fra generazioni.
Un tempo gli anziani erano considerati portatori della memoria storica e della conoscenza che da essa proveniva, trasmessa attraverso le generazioni. Erano il google del passato. Il motore di ricerca sempre pronto a fornire indicazioni e soluzioni. Ora invece la società ha messo in piedi un processo che sta portando alla perdita di considerazione e centralità degli anziani che paradossalmente però crescono numericamente.
Questo centro studi avrà proprio il compito di approfondire i processi che stanno portando gli anziani verso una condizione di marginalità.
Alla guida del centro studi e memoria Tommaso Sicolo che ha sede a Bari in via Mario Pagano 28, c’è il compagno Gianni Forte, già segretario dello Spi e della Cgil regionale.
Biografia Tommaso Sicolo (1920-1989)
Nato a Bitonto nel 1920 morì nel 1989 da segretario generale dello Spi di Puglia.
In un contesto in cui prevaleva la figura del dirigente proveniente dalla categoria dei braccianti, si può dire che sia stato il primo quadro sindacale di estrazione operaia. Veniva anche lui da una famiglia bracciantile di Bitonto, presto trasferitasi a Giovinazzo. Dopo la licenza elementare aveva lavorato fin da subito da un calzolaio e poi in un pastificio.
Dopo la guerra fu assunto dalle Acciaierie Ferriere di Giovinazzo. Con i cantieri Tosi di Taranto si può dire che rappresentassero i due poli industriali all’interno di un sistema economico e produttivo di stampo prettamente agricolo. Membro della Commissione interna e segretario della locale sezione FIOM, nel 1950 divenne funzionario della CGIL di Bari nonché dirigente del PCI a cui si era iscritto nel 1947 dopo un anno di prova.
Dei suoi anni in fabbrica e alla direzione della FIOM rimane memorabile l’esperienza avuta con Di Vittorio. Dopo una lunga lotta all’interno della fabbrica, fu raggiunto un accordo a Roma a cui Peppino Di Vittorio appose la sua firma. Ma i lavoratori non avevano alcuna intenzione di accettarla. Allora Tommaso Sicolo si rese interprete del disagio, peraltro da lui condiviso, e si recò a Roma per riportare al segretario generale il dissenso che proveniva dalla fabbrica.
Di Vittorio non ci pensò due volte. Compiendo un atto proprio di un dirigente del suo livello, ritirò la firma all’accordo, pur consapevole degli attacchi a cui sarebbe andato incontro. Dopo ulteriori trattative, si giunse alla stesura di un nuovo accordo, questa volta condiviso.
Ma Sicolo non mancò di fare le sue esperienze di direzione della Federbraccianti a livello provinciale e regionale. Fu uno dei primi segretari della Cgil regionale agli inizi degli anni ’60. Fu protagonista della battaglia contro le gabbie salariali e riferimento importante per la Cgil fra i quadri del Mezzogiorno. Ma così come avveniva nel passato il suo impegno in Cgil si intrecciava con quello all’interno del PCI di cui fu segretario della federazione barese.
Un impegno coronato nel 1976 con la candidatura ad un seggio alla Camera dei Deputati. Risultò fra gli eletti e confermato alle elezioni del 1979. Nel 1983, terminato il suo impegno in Parlamento, tornò al sindacato, alle sue origini che lo avevano visto fra gli artefici più di spicco della battaglia per lo sviluppo della Puglia. Chiusa la sua esperienza da segretario generale dello Spi CGIL Puglia.
Un centro studi unico nel suo genere. Un luogo fisico ma non solo. Un ponte che colleghi passato e futuro. Non solo ricerca e approfondimenti storici, ma anche e soprattutto tornare al passato per preservare la memoria collettiva e farne un faro per le nuove generazioni.
Con questi obiettivi lo Spi Cgil Puglia, il Sindacato Pensionati che nella nostra regione conta oltre 100 mila iscritti, ha dato vita ad un Centro studi e memoria.
Alla presenza dei figli Francesco, Filomena e Giovanni, l’assemblea generale dello Spi ha intitolato il Centro Studi e memoria a Tommaso Sicolo: operaio, sindacalista politico. Uno dei dirigenti più autorevoli che il movimento abbia avuto in Puglia.
Deceduto nel 1989 a 69 anni, è stato il primo segretario regionale dello Spi. Operaio delle Acciaierie di Giovinazzo dal 1945, iniziò il suo percorso sindacale nella Fiom. Fu dirigente del PCI di Bari e nel 1976 eletto deputato per due legislature.
Per Michele Tassiello, segretario generale dello Spi di Puglia, l’intitolazione del centro studi a Tommaso Sicolo è un atto dovuto nei confronti di un dirigente che non può essere dimenticato. Non è un semplice modo di ricordare, ma di offrire alle nuove generazioni l’esempio di una figura che fece del suo impegno in favore dei lavoratori, la sua ragione di vita.
Puntiamo molto a fare del Centro studi il luogo in cui poter trarre dalle radici l’essenza per proiettarci nel futuro, perché purtroppo viviamo un’epoca in cui spesso ci si sofferma sul superficiale, sulle poche righe di un post sui social, trascurando l’esigenza di scavare a fondo per comprendere i processi che avanzano in una società che invecchia e che non è in grado di proporre nuovi modelli e soluzioni che garantiscano condizioni di equilibrio fra generazioni.
Un tempo gli anziani erano considerati portatori della memoria storica e della conoscenza che da essa proveniva, trasmessa attraverso le generazioni. Erano il google del passato. Il motore di ricerca sempre pronto a fornire indicazioni e soluzioni. Ora invece la società ha messo in piedi un processo che sta portando alla perdita di considerazione e centralità degli anziani che paradossalmente però crescono numericamente.
Questo centro studi avrà proprio il compito di approfondire i processi che stanno portando gli anziani verso una condizione di marginalità.
Alla guida del centro studi e memoria Tommaso Sicolo che ha sede a Bari in via Mario Pagano 28, c’è il compagno Gianni Forte, già segretario dello Spi e della Cgil regionale.
Biografia Tommaso Sicolo (1920-1989)
Nato a Bitonto nel 1920 morì nel 1989 da segretario generale dello Spi di Puglia.
In un contesto in cui prevaleva la figura del dirigente proveniente dalla categoria dei braccianti, si può dire che sia stato il primo quadro sindacale di estrazione operaia. Veniva anche lui da una famiglia bracciantile di Bitonto, presto trasferitasi a Giovinazzo. Dopo la licenza elementare aveva lavorato fin da subito da un calzolaio e poi in un pastificio.
Dopo la guerra fu assunto dalle Acciaierie Ferriere di Giovinazzo. Con i cantieri Tosi di Taranto si può dire che rappresentassero i due poli industriali all’interno di un sistema economico e produttivo di stampo prettamente agricolo. Membro della Commissione interna e segretario della locale sezione FIOM, nel 1950 divenne funzionario della CGIL di Bari nonché dirigente del PCI a cui si era iscritto nel 1947 dopo un anno di prova.
Dei suoi anni in fabbrica e alla direzione della FIOM rimane memorabile l’esperienza avuta con Di Vittorio. Dopo una lunga lotta all’interno della fabbrica, fu raggiunto un accordo a Roma a cui Peppino Di Vittorio appose la sua firma. Ma i lavoratori non avevano alcuna intenzione di accettarla. Allora Tommaso Sicolo si rese interprete del disagio, peraltro da lui condiviso, e si recò a Roma per riportare al segretario generale il dissenso che proveniva dalla fabbrica.
Di Vittorio non ci pensò due volte. Compiendo un atto proprio di un dirigente del suo livello, ritirò la firma all’accordo, pur consapevole degli attacchi a cui sarebbe andato incontro. Dopo ulteriori trattative, si giunse alla stesura di un nuovo accordo, questa volta condiviso.
Ma Sicolo non mancò di fare le sue esperienze di direzione della Federbraccianti a livello provinciale e regionale. Fu uno dei primi segretari della Cgil regionale agli inizi degli anni ’60. Fu protagonista della battaglia contro le gabbie salariali e riferimento importante per la Cgil fra i quadri del Mezzogiorno. Ma così come avveniva nel passato il suo impegno in Cgil si intrecciava con quello all’interno del PCI di cui fu segretario della federazione barese.
Un impegno coronato nel 1976 con la candidatura ad un seggio alla Camera dei Deputati. Risultò fra gli eletti e confermato alle elezioni del 1979. Nel 1983, terminato il suo impegno in Parlamento, tornò al sindacato, alle sue origini che lo avevano visto fra gli artefici più di spicco della battaglia per lo sviluppo della Puglia. Chiusa la sua esperienza da segretario generale dello Spi CGIL Puglia.
https://www.regione.puglia.it/
NASCE A BARI IL CENTRO STUDI TOMMASO SICOLO LO SPI PUGLIA RENDE OMAGGIO ALL’OPERAIO, SINDACALISTA E POLITICO PUGLIESE
Un centro studi unico nel suo genere. Un luogo fisico ma non solo. Un ponte che colleghi passato e futuro. Non solo ricerca e approfondimenti storici, ma anche e soprattutto tornare al passato per preservare la memoria collettiva e farne un faro per le nuove generazioni.
Con questi obiettivi lo Spi Cgil Puglia, il Sindacato Pensionati che nella nostra regione conta oltre 100 mila iscritti, ha dato vita ad un Centro studi e memoria.
Alla presenza dei figli Francesco, Filomena e Giovanni, l’assemblea generale dello Spi ha intitolato il Centro Studi e memoria a Tommaso Sicolo: operaio, sindacalista politico. Uno dei dirigenti più autorevoli che il movimento abbia avuto in Puglia.
Deceduto nel 1989 a 69 anni, è stato il primo segretario regionale dello Spi. Operaio delle Acciaierie di Giovinazzo dal 1945, iniziò il suo percorso sindacale nella Fiom. Fu dirigente del PCI di Bari e nel 1976 eletto deputato per due legislature.
Per Michele Tassiello, segretario generale dello Spi di Puglia, l’intitolazione del centro studi a Tommaso Sicolo è un atto dovuto nei confronti di un dirigente che non può essere dimenticato. Non è un semplice modo di ricordare, ma di offrire alle nuove generazioni l’esempio di una figura che fece del suo impegno in favore dei lavoratori, la sua ragione di vita.
Puntiamo molto a fare del Centro studi il luogo in cui poter trarre dalle radici l’essenza per proiettarci nel futuro, perché purtroppo viviamo un’epoca in cui spesso ci si sofferma sul superficiale, sulle poche righe di un post sui social, trascurando l’esigenza di scavare a fondo per comprendere i processi che avanzano in una società che invecchia e che non è in grado di proporre nuovi modelli e soluzioni che garantiscano condizioni di equilibrio fra generazioni.
Un tempo gli anziani erano considerati portatori della memoria storica e della conoscenza che da essa proveniva, trasmessa attraverso le generazioni. Erano il google del passato. Il motore di ricerca sempre pronto a fornire indicazioni e soluzioni. Ora invece la società ha messo in piedi un processo che sta portando alla perdita di considerazione e centralità degli anziani che paradossalmente però crescono numericamente.
Questo centro studi avrà proprio il compito di approfondire i processi che stanno portando gli anziani verso una condizione di marginalità.
Alla guida del centro studi e memoria Tommaso Sicolo che ha sede a Bari in via Mario Pagano 28, c’è il compagno Gianni Forte, già segretario dello Spi e della Cgil regionale.
Biografia Tommaso Sicolo (1920-1989)
Nato a Bitonto nel 1920 morì nel 1989 da segretario generale dello Spi di Puglia.
In un contesto in cui prevaleva la figura del dirigente proveniente dalla categoria dei braccianti, si può dire che sia stato il primo quadro sindacale di estrazione operaia. Veniva anche lui da una famiglia bracciantile di Bitonto, presto trasferitasi a Giovinazzo. Dopo la licenza elementare aveva lavorato fin da subito da un calzolaio e poi in un pastificio.
Dopo la guerra fu assunto dalle Acciaierie Ferriere di Giovinazzo. Con i cantieri Tosi di Taranto si può dire che rappresentassero i due poli industriali all’interno di un sistema economico e produttivo di stampo prettamente agricolo. Membro della Commissione interna e segretario della locale sezione FIOM, nel 1950 divenne funzionario della CGIL di Bari nonché dirigente del PCI a cui si era iscritto nel 1947 dopo un anno di prova.
Dei suoi anni in fabbrica e alla direzione della FIOM rimane memorabile l’esperienza avuta con Di Vittorio. Dopo una lunga lotta all’interno della fabbrica, fu raggiunto un accordo a Roma a cui Peppino Di Vittorio appose la sua firma. Ma i lavoratori non avevano alcuna intenzione di accettarla. Allora Tommaso Sicolo si rese interprete del disagio, peraltro da lui condiviso, e si recò a Roma per riportare al segretario generale il dissenso che proveniva dalla fabbrica.
Di Vittorio non ci pensò due volte. Compiendo un atto proprio di un dirigente del suo livello, ritirò la firma all’accordo, pur consapevole degli attacchi a cui sarebbe andato incontro. Dopo ulteriori trattative, si giunse alla stesura di un nuovo accordo, questa volta condiviso.
Ma Sicolo non mancò di fare le sue esperienze di direzione della Federbraccianti a livello provinciale e regionale. Fu uno dei primi segretari della Cgil regionale agli inizi degli anni ’60. Fu protagonista della battaglia contro le gabbie salariali e riferimento importante per la Cgil fra i quadri del Mezzogiorno. Ma così come avveniva nel passato il suo impegno in Cgil si intrecciava con quello all’interno del PCI di cui fu segretario della federazione barese.
Un impegno coronato nel 1976 con la candidatura ad un seggio alla Camera dei Deputati. Risultò fra gli eletti e confermato alle elezioni del 1979. Nel 1983, terminato il suo impegno in Parlamento, tornò al sindacato, alle sue origini che lo avevano visto fra gli artefici più di spicco della battaglia per lo sviluppo della Puglia. Chiusa la sua esperienza da segretario generale dello Spi CGIL Puglia.
Un centro studi unico nel suo genere. Un luogo fisico ma non solo. Un ponte che colleghi passato e futuro. Non solo ricerca e approfondimenti storici, ma anche e soprattutto tornare al passato per preservare la memoria collettiva e farne un faro per le nuove generazioni.
Con questi obiettivi lo Spi Cgil Puglia, il Sindacato Pensionati che nella nostra regione conta oltre 100 mila iscritti, ha dato vita ad un Centro studi e memoria.
Alla presenza dei figli Francesco, Filomena e Giovanni, l’assemblea generale dello Spi ha intitolato il Centro Studi e memoria a Tommaso Sicolo: operaio, sindacalista politico. Uno dei dirigenti più autorevoli che il movimento abbia avuto in Puglia.
Deceduto nel 1989 a 69 anni, è stato il primo segretario regionale dello Spi. Operaio delle Acciaierie di Giovinazzo dal 1945, iniziò il suo percorso sindacale nella Fiom. Fu dirigente del PCI di Bari e nel 1976 eletto deputato per due legislature.
Per Michele Tassiello, segretario generale dello Spi di Puglia, l’intitolazione del centro studi a Tommaso Sicolo è un atto dovuto nei confronti di un dirigente che non può essere dimenticato. Non è un semplice modo di ricordare, ma di offrire alle nuove generazioni l’esempio di una figura che fece del suo impegno in favore dei lavoratori, la sua ragione di vita.
Puntiamo molto a fare del Centro studi il luogo in cui poter trarre dalle radici l’essenza per proiettarci nel futuro, perché purtroppo viviamo un’epoca in cui spesso ci si sofferma sul superficiale, sulle poche righe di un post sui social, trascurando l’esigenza di scavare a fondo per comprendere i processi che avanzano in una società che invecchia e che non è in grado di proporre nuovi modelli e soluzioni che garantiscano condizioni di equilibrio fra generazioni.
Un tempo gli anziani erano considerati portatori della memoria storica e della conoscenza che da essa proveniva, trasmessa attraverso le generazioni. Erano il google del passato. Il motore di ricerca sempre pronto a fornire indicazioni e soluzioni. Ora invece la società ha messo in piedi un processo che sta portando alla perdita di considerazione e centralità degli anziani che paradossalmente però crescono numericamente.
Questo centro studi avrà proprio il compito di approfondire i processi che stanno portando gli anziani verso una condizione di marginalità.
Alla guida del centro studi e memoria Tommaso Sicolo che ha sede a Bari in via Mario Pagano 28, c’è il compagno Gianni Forte, già segretario dello Spi e della Cgil regionale.
Biografia Tommaso Sicolo (1920-1989)
Nato a Bitonto nel 1920 morì nel 1989 da segretario generale dello Spi di Puglia.
In un contesto in cui prevaleva la figura del dirigente proveniente dalla categoria dei braccianti, si può dire che sia stato il primo quadro sindacale di estrazione operaia. Veniva anche lui da una famiglia bracciantile di Bitonto, presto trasferitasi a Giovinazzo. Dopo la licenza elementare aveva lavorato fin da subito da un calzolaio e poi in un pastificio.
Dopo la guerra fu assunto dalle Acciaierie Ferriere di Giovinazzo. Con i cantieri Tosi di Taranto si può dire che rappresentassero i due poli industriali all’interno di un sistema economico e produttivo di stampo prettamente agricolo. Membro della Commissione interna e segretario della locale sezione FIOM, nel 1950 divenne funzionario della CGIL di Bari nonché dirigente del PCI a cui si era iscritto nel 1947 dopo un anno di prova.
Dei suoi anni in fabbrica e alla direzione della FIOM rimane memorabile l’esperienza avuta con Di Vittorio. Dopo una lunga lotta all’interno della fabbrica, fu raggiunto un accordo a Roma a cui Peppino Di Vittorio appose la sua firma. Ma i lavoratori non avevano alcuna intenzione di accettarla. Allora Tommaso Sicolo si rese interprete del disagio, peraltro da lui condiviso, e si recò a Roma per riportare al segretario generale il dissenso che proveniva dalla fabbrica.
Di Vittorio non ci pensò due volte. Compiendo un atto proprio di un dirigente del suo livello, ritirò la firma all’accordo, pur consapevole degli attacchi a cui sarebbe andato incontro. Dopo ulteriori trattative, si giunse alla stesura di un nuovo accordo, questa volta condiviso.
Ma Sicolo non mancò di fare le sue esperienze di direzione della Federbraccianti a livello provinciale e regionale. Fu uno dei primi segretari della Cgil regionale agli inizi degli anni ’60. Fu protagonista della battaglia contro le gabbie salariali e riferimento importante per la Cgil fra i quadri del Mezzogiorno. Ma così come avveniva nel passato il suo impegno in Cgil si intrecciava con quello all’interno del PCI di cui fu segretario della federazione barese.
Un impegno coronato nel 1976 con la candidatura ad un seggio alla Camera dei Deputati. Risultò fra gli eletti e confermato alle elezioni del 1979. Nel 1983, terminato il suo impegno in Parlamento, tornò al sindacato, alle sue origini che lo avevano visto fra gli artefici più di spicco della battaglia per lo sviluppo della Puglia. Chiusa la sua esperienza da segretario generale dello Spi CGIL Puglia.
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