10 Ottobre 2025 - Ore
Cronaca

Lotta al caporalato, operazione ‘Freedom’: controlli nel Sud Italia, sospesa un’azienda agricola foggiana

I controlli hanno interessato 26 aziende, sono state identificate 235 persone

Si è conclusa questa mattina “Freedom”, la prima di una serie di operazioni ad alto impatto della Polizia di Stato contro il caporalato, che ha visto impegnate le squadre mobili di Caserta, Foggia, Latina, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine. Lo riferisce la Polizia di Stato in una nota diffusa oggi. Nel corso dei servizi di controllo, che hanno coinvolto anche altre amministrazioni ed altri uffici della Polizia di Stato, sono state identificate 235 persone (tra datori di lavoro e dipendenti) e controllate 26 aziende. L’obiettivo è il contrasto dello sfruttamento di migranti irregolari costretti per pochi euro a lavorare con orari pesantissimi, in condizioni anche igieniche disumane, senza alcun giorno di riposo o altro diritto garantito. Fenomeno criminale diffuso soprattutto in Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia e tipico prevalentemente del settore agricolo, anche se con il tempo si è diffuso a quelli dell’edilizia, manifatturiero, della ristorazione e del turismo.

Si tratta – spiega la nota della Polizia – di assunzioni “in nero”, con la completa inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro, che realizzano vere e proprie forme di riduzione in schiavitù perpetrate da cosiddetti “caporali”, autori dell’attività illecita d’intermediazione tra domanda e offerta. La storia si ripete molto spesso. I lavoratori sfruttati nel ragusano, ad esempio, provenivano dalla Nigeria e dalla Romania e hanno raccontato di aver raggiunto l’Italia alla ricerca di migliori condizioni di vita, trovandosi però a lavorare dalle sei del mattino fino alle 19 di sera, percependo un compenso di 25 euro giornalieri, appena sufficienti per “comprare da mangiare e acquistare qualche vestito”. Molti di loro riferiscono che il caldo insopportabile delle serre provoca loro un costante mal di testa ed un perenne stato di confusione, di cui non si lamentano per la continua minaccia di licenziamento.

In provincia di Foggia, con l’ausilio dell’Ispettorato del Lavoro è stato anche notificato un provvedimento di sospensione dell’attività agricola per inosservanza delle normative sul lavoro. In provincia di Reggio Calabria sono state eseguite 46 perquisizioni finalizzate ad accertare l’eventuale possesso di armi, esplosivi e strumenti di effrazione ed elevate quattro sanzioni amministrative per irregolarità nei trattamenti retributivi, previdenziali e fiscali. Infine, in provincia di Ragusa, sono state arrestate tre persone e altre undici sono state indagate in stato di libertà per reati inerenti lo sfruttamento della manodopera clandestina ed extracomunitaria.

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