Locazione di immobili a scopo di esercizio di casa di prostituzione, tolleranza abituale e sfruttamento della prostituzione. Sono questi i reati che hanno portato all’arresto di 13 persone e il sequestro di 11 immobili sul lungomare Sud di Bari, nei pressi degli stabilimenti balneari “Pane e pomodoro”, “Il trullo” e “Torre Quetta”.
Le misure sono state eseguite per i reati di locazione di casa di prostituzione e sfruttamento del meretricio nei confronti dei proprietari, con custodia in carcere, per Maria Coralli e il marito Giuseppe Caffaro, arresti domiciliari per Maria Abbrescia, obbligo di dimora per Giulia Lorusso, Angela Borgia e Anna Lorusso. E ancora nei confronti dei gestori di fatto degli immobili, finiti ai domiciliari, tra cui Nunzia Settembrini, Nicola Carrassi Nicola, Maria Casamassima e il compagno Antonio Perchinella). Tra i fermati anche Mouhamadou Samb, cittadinino senegalese, Francesco De Carolis, che a titolo oneroso garantivano protezione e assistenza alle donne che negli immobili esercitavano la prostituzione (sottoposti rispettivamente alle misure degli arresti domiciliari e dell’obbligo di dimora). Il provvedimento non ha avuto esecuzione, allo stato, nei confronti di una cittadina brasiliana sottoposta agli arresti domiciliari.
I locali erano inseriti in un vero e proprio “quartiere a luci rosse”, locati a donne extracomunitarie e di nazionalità rumena che per esercitare il meretricio, a fronte di canoni fittizi indicati nei contratti, corrispondevano ai proprietari/detentori somme giornaliere ammontanti tra 100 e 150 euro (fatta eccezione per l’unità immobiliare di Fallacara Cosimo, concessa a titolo gratuito ad una donna italiana, per favorirne la prostituzione). Le perquisizioni eseguite hanno consentito di sottoporre a sequestro somme di denaro in contante e libretti di deposito con ingenti importi, nella disponibilità dei proprietari/gestori.
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