È ripartito ieri a Cremona il maxiprocesso sul calcioscommesse. Le quindici udienze, già calendarizzate fino al 21 aprile, serviranno al gup Belluzzi per decidere sui rinvii a giudizio proposti dal pm Di Martino.
Intanto sembra non esserci pace per l’attuale c.t. della Nazionale Antonio Conte. È stato presentato ieri a Miliano il libro ‘Ingiustizia sportiva. Lo strano caso del Dr Palazzi e mister Conte’ (editore Informant) del giornalista di Sky Sport Dario Nicolini.
Tra le pagine che raccontano gli eventi che hanno colpito il calcio italiano negli ultimi anni sono presenti numerose testimonianze che mettono in dubbio l’operato di Stefano Palazzi, Procuratore Federale della Commissione di Garanzia della FIGC.
Tra queste spiccano le frasi di Vincenzo Santoruvo e Massimo Ganci, entrambi coinvolti nelle inchieste sulle combine. La partita incriminata è Chievo-Bari 2-2, giocata il primo giugno 2008. I due ex biancorossi accusano Antonio Conte e l’ex presidente Vincenzo Matarrese di essere a conoscenza della combine, tant’è che proprio l’allenatore salentino avrebbe preso in giro Santoruvo: “Non siete capaci di segnare neppure in una gara combinata…”. Nel secondo tempo il bomber biancorosso timbrò il cartellino trasformando un calcio di rigore più che dubbio. La partita finì in pareggio, così come stabilito prima del fischio finale.
A fare pressione su allenatore e presidente biancorosso fu Antonio Matarrese, all’epoca presidente della Lega Calcio, che doveva consegnare la coppa alla squadra vincitrice della Serie B. Secondo le testimonianze di Ganci e Santoruvo quel giorno Antonio Matarrese era a Verona per altri motivi, così chiese a suo fratello di far terminare la partita in pareggio per premiare la squadra clivense.
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