La Regione Puglia ha formulato una doppia diffida verso la multinazionale Tap, che dovrebbe costruire il gasdotto a Melendugno. Due sono i motivi principali: manca ancora il progetto esecutivo e non c’è stata ancora nessuna comunicazione riguardo il suolo vincolato dalla normativa antincendio. Il metanodotto dovrebbe infatti occupare delle arre di proprietà della Regione sulle quali vige il divieto assoluto di realizzazione di strutture e infrastrutture finalizzate ad attività produttive. Il comune di Melendugno ha chiesto così l’annullamento in autotutela dell’autorizzazione unica riuscita dal MISE.
Dal Tap però fanno sapere che nessun documento è stato bocciato e il cronoprogramma dei lavoro resta invariato: i lavori cominceranno nella primavera 2016.
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