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Un nuovo inizio: tecnico, giocatori, società. Le nuove maglie in vendita allo stadio.
Tante cose messe in fila per costruire dal principio la Fc Bari 1908.
E’ il battesimo per la nuova società davanti al suo pubblico. L’occasione merita una festa: i giocatori sfilano all’americana sul tappeto rosso srotolato sul manto del san Nicola prima di sfidare l’Olympique Marsiglia, non una squadra come le altre.
E se non fosse stata per la disattenzione di Romizi, la festa avrebbe avuto tutti i crismi di un evento memorabile.
E’ finita 1-1 con tanti momenti di buon pallone.
Complice quella gioia calcistica che a Bari va avanti da qualche mese grazie alla rincorsa play off stoppata però dal Latina.
Si riprende da lì ma in questa stagione c’è l’aggiunta di un tecnico, Devis Mangia, di buona caratura. Con dei giocatori che dimostrano carattere e con degli innesti importanti. De Luca è una seconda punta da seguire con attenzione: viene fuori alla distanza ed è apprezzato dal pubblico.
Rossini è un difensore su cui fare affidamento. Poi ci sono i reduci dell’ultima stagione che fanno bene: Galano, Defendi, Sciaudone. E mettiamoci anche Ciccio Caputo, che si riprende i gradi di capitano e segna il primo gol della Fc Bari 1908. Realizza nella ripresa un rigore che Sabelli si era appena procurato.
Per quasi tutto il primo tempo la Bari aveva fatto vedere cose appprezzabili con il 4-4-2 ideato da Mangia. Per essere una gara pre-campionato i biancorossi hanno fatto più di quanto l’ex tecnico della nazionale Under 21 chiedeva ai suoi. “Sono soddisfatto davvero”, ha sintetizzato a fine gara l’allenatore biancorosso.
Soddisfazione derivante dalle giocate fatte vedere al san Nicola dove, però, una squadra che deve disputare la Champions League, l’Olympique, avrebbe dovuto certamente fare di più.
Ma si sa: in estate i risultati contano poco. I valori si assottigliano e le sorprese fioccano.
Se Romizi non avesse favorito la conclusione a rete di Batshuayyi, avremmo parlato di serata storica per la Bari. Metteteci poi le occasioni di De Luca e Galano e i risultato sarebbe stato clamoroso.
Episodi a parte, la serata è comunque da ricordare. Per la prima volta dopo l’epoca Matarrese, è scesa in campo una formazione nata da un’asta in tribunale. Sorta sulla caparbietà di Gianluca Paparesta e di altri soci (ancora da conoscere) che vogliono riportare a Bari il grande calcio.
C’è da lavorare, non c’è dubbio. Per ora resta una festa di fine luglio e i 22mila del san Nicola che chiedono rinforzi (Barreto, invoca uno striscione) e che vogliono tornare a sognare. Questa volta, però, guai a svegliarli.