16 Novembre 2025 - Ore
Politica / Sviluppo e Lavoro

ONU: l’Italia tra le 29 nazioni leader del mondo nel governo digitale

Italia è al 22esimo posto (ottava per l’E-Partecipation), secondo l’ultimo rilevamento del rapporto ONU sull’E-Government

L’Italia continua ad avanzare nella classifica mondiale dei paesi con il piú alto indice di sviluppo di E-Government. Lo certifica l’ultimo rapporto dell’ ONU, presentato il 29 Luglio al Palazzo di vetro,  che vede l’Italia posizionarsi globalmente ventiduesima (su 193 Stati Membri) con un incoraggiante ottavo posto per quanto concerne l’E-partecipation, confermando il suo posizionamento nella speciale graduatoria delle 29 migliori nazioni al Mondo nel governo digitale.  

 

Leader mondiale per il 2016 é il Regno Unito, che scavalca la Corea del Sud, nazione prima in classifica  nelle ultime 3 edizioni dello United Nations E-Government Survey e che oggi si posiziona solo terza dopo l’Australia. A livello regionale, lo studio rileva come l’Europa continui a guidare il processo di innovazione del governo digitale nel mondo, seguita dalle Americhe, l’Asia e l’Oceania; fanalino di coda resta l’Africa, ancora fortemente penalizzata da un diffuso divario infrastrutturale, da un basso livello di istruzione generale e da una leadership poco sensibile all’innovazione ed alla valorizzazione del capitale umano.

 

Rispetto alla classifica del 2014, l’Italia guadagna una ulteriore posizione nel ranking mondiale e ben 11 posizioni per quanto concerne l’E-Partecipation ovvero la partecipazione attiva dei cittadini per il tramite del governo elettronico.

 

Prodotto ogni due anni dalle Nazioni Unite, L’E-Government Survey é la sola pubblicazione al mondo che da oltre 15 anni fornisce un’istantanea sul grado di sviluppo digitale di tuti i 193 governi aderenti all’ONU. Tema principale per questa ultima edizione é la sostenibilitá e come il governo digitale – se applicato a pieno nei suoi principi fondamentali- abbia tutte le potenzialitá per contribuire all’attuazione dell’Agenda ONU 2030 e dei sui relativi 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.

 

 L’E-government Survey, mostra a livello globale un trend positivo dello sviluppo digitale nel mondo. Paesi da tutte le parti della terra sempre di piú vedono nell’innovazione e nell’utilizzo dell’ICT (Information and comunication Technology) uno strumento per offrire servizi pubblici sempre piú avanzati e per coinvolgere i cittadini nel processo decisionale dei Governi” ha dicharato WU Hongbo, Sottosegretario per gli Affari Socio-Economici dell’ONU. “Il rapporto chiaramente evidenzia come si stia diffondendo nel mondo una crescente domanda di servizi orientati al cittadino, sempre piú personalizzati e che riflettono le esigenze individuali;  cosi come una legittima aspitazione della gente di essere maggiormente coinvolta nella progettazione e nella fornitura dei servizi. Queste nuove esigenze di fatto stanno trasformando il modo di concepire il settore pubblico e di come esso debba operare”. Allo stesso tempo, il rapporto evidenzia come permangano forti disparità interne alle nazioni e tra paesi. “La ridotta e non omogena accessibilitá alle varie tecnologie, la povertà diffusa e l’evidente aumento di disuguaglianze economico-sociali tra i popoli e tra la gente, impedisce di fatto di beneficiare appieno del potenziale del e-government quale strumento a supporto della agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

 

Della prestazione dell’Italia e del Governo digitale, ne abbiamo parlato con l’ing. Vincenzo Aquaro, Vice Presidente dell’Unione Funzionari Italiani presso le Organizzazioni Internazionali a New York, barese di nascita e da sette anni responsabile delle politiche di e-government presso il Palazzo di Vetro e coordinatore del rapporto ONU.  L’Italia che conferma il suo posizionamento tra i leader mondiali per il governo digitale é sicuramente il segnale di un processo di innovazione che il paese sta effettuando nel percorso europeo di miglioramento dei servizi digitali della pubblica amministraione centrale e locale indicato dal piano d’azione per l’E-government – impostato dall’Unione Europea – che richiede che entro il 2020 le amministrazioni e le istituzioni pubbliche debbano essere più efficienti, trasparenti ed inclusive”, ha commentato Aquaro, “Piano che richiama i principi sottesi dalla Agenda ONU 2030 e in particolare dall’obiettivo nr. 16 che richiede ai governi – sia centrali che locali – di promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, e creare istituzioni efficaci, responsabili ed inclusive a tutti i livelli”. 

 

In questo quadro generale di riferimento, integrazione, cooperazione, accessibilita, efficienza, trasparenza, inclusione, e partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti (settore pubblico, settore privato, societá civile, singoli cittadini) sono le parole chiave del processo di innovazione e di trasformazione verso un governo digitale. “In questo contesto la Regione Puglia è sicuramente una delle regioni italiane più attive, avendo avviato da tempo iniziative atte a promuove lo sviluppo della economia digitale e della sua capacità di innovare i processi di trasformazione e interazione socio-economica del territorio.”

 

Ma per poter veramente trasformare il settore pubblico, Il governo digitale dovrá sempre di piú convergere verso un modello olistico di integrazione, inclusione ed equità sociale, in grado di garantire l’accesso indiscriminato di servizi di qualitá a tutte le fasce sociali ed in particolar modo a quelle piú vulnerabili, al fine di migliorare la qualitá della vita di tutti i cittadini, siano essi poveri o ricchi, disoccupati o lavoratori, anziani o giovani, uomini o donne, migranti o locali;  secondo il principio di “non lasciare nessuno indietro”. Principio ribadito anche dagli obiettivi ONU per lo sviluppo sostenibile e che deve rimanere sempre al centro delle politiche governative di gestione del servizio pubblico.  

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