Gianluigi Giannelli
Lo sanno tutti che la carne rossa e quella processata (insaccati, salami, würstel) consumate in eccesso sono un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del colon.
Non è sorprendente che in Toscana ed Emilia dove è molto radicata la tradizione di consumare carni rosse ed insaccati il tumore del colon è quattro volte più frequente che nelle altre regioni del centro sud Italia.
I risultati di uno studio dell’Irccs de Bellis di Castellana condotto su oltre 1600 soggetti, conferma che il consumo eccessivo (oltre 350-400 grammi la settimana) di carne rossa è associato allo sviluppo di tumore del colon. Lo studio ha come prima firmataria la dottoressa Rossella Donghia.
La novità assoluta è che abbinando una piccola porzione di vegetali a foglia larga, il rischio di sviluppare cancro al colon si abbatte del 25%.
Dunque, è sicuramente meglio attenersi ai consigli della Dieta Mediterranea consumando carne rossa nei limiti, ma associando anche un piccolo contorno di vegetali riducendo significativamente gli effetti potenzialmente dannosi della carne rossa.
Questo effetto benefico è probabilmente dovuto al ruolo che le fibre e gli antiossidanti presenti nei vegetali hanno sul microbiota intestinale.
Il professor Gianluigi Giannelli con la ricercatrice Rossella Donghia
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Lo sanno tutti che la carne rossa e quella processata (insaccati, salami, würstel) consumate in eccesso sono un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del colon.
Non è sorprendente che in Toscana ed Emilia dove è molto radicata la tradizione di consumare carni rosse ed insaccati il tumore del colon è quattro volte più frequente che nelle altre regioni del centro sud Italia.
I risultati di uno studio dell’Irccs de Bellis di Castellana condotto su oltre 1600 soggetti, conferma che il consumo eccessivo (oltre 350-400 grammi la settimana) di carne rossa è associato allo sviluppo di tumore del colon. Lo studio ha come prima firmataria la dottoressa Rossella Donghia.
La novità assoluta è che abbinando una piccola porzione di vegetali a foglia larga, il rischio di sviluppare cancro al colon si abbatte del 25%.
Dunque, è sicuramente meglio attenersi ai consigli della Dieta Mediterranea consumando carne rossa nei limiti, ma associando anche un piccolo contorno di vegetali riducendo significativamente gli effetti potenzialmente dannosi della carne rossa.
Questo effetto benefico è probabilmente dovuto al ruolo che le fibre e gli antiossidanti presenti nei vegetali hanno sul microbiota intestinale.
Lo sanno tutti che la carne rossa e quella processata (insaccati, salami, würstel) consumate in eccesso sono un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del colon.
Non è sorprendente che in Toscana ed Emilia dove è molto radicata la tradizione di consumare carni rosse ed insaccati il tumore del colon è quattro volte più frequente che nelle altre regioni del centro sud Italia.
I risultati di uno studio dell’Irccs de Bellis di Castellana condotto su oltre 1600 soggetti, conferma che il consumo eccessivo (oltre 350-400 grammi la settimana) di carne rossa è associato allo sviluppo di tumore del colon. Lo studio ha come prima firmataria la dottoressa Rossella Donghia.
La novità assoluta è che abbinando una piccola porzione di vegetali a foglia larga, il rischio di sviluppare cancro al colon si abbatte del 25%.
Dunque, è sicuramente meglio attenersi ai consigli della Dieta Mediterranea consumando carne rossa nei limiti, ma associando anche un piccolo contorno di vegetali riducendo significativamente gli effetti potenzialmente dannosi della carne rossa.
Questo effetto benefico è probabilmente dovuto al ruolo che le fibre e gli antiossidanti presenti nei vegetali hanno sul microbiota intestinale.
Lo sanno tutti che la carne rossa e quella processata (insaccati, salami, würstel) consumate in eccesso sono un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del colon.
Non è sorprendente che in Toscana ed Emilia dove è molto radicata la tradizione di consumare carni rosse ed insaccati il tumore del colon è quattro volte più frequente che nelle altre regioni del centro sud Italia.
I risultati di uno studio dell’Irccs de Bellis di Castellana condotto su oltre 1600 soggetti, conferma che il consumo eccessivo (oltre 350-400 grammi la settimana) di carne rossa è associato allo sviluppo di tumore del colon. Lo studio ha come prima firmataria la dottoressa Rossella Donghia.
La novità assoluta è che abbinando una piccola porzione di vegetali a foglia larga, il rischio di sviluppare cancro al colon si abbatte del 25%.
Dunque, è sicuramente meglio attenersi ai consigli della Dieta Mediterranea consumando carne rossa nei limiti, ma associando anche un piccolo contorno di vegetali riducendo significativamente gli effetti potenzialmente dannosi della carne rossa.
Questo effetto benefico è probabilmente dovuto al ruolo che le fibre e gli antiossidanti presenti nei vegetali hanno sul microbiota intestinale.
Lo sanno tutti che la carne rossa e quella processata (insaccati, salami, würstel) consumate in eccesso sono un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del colon.
Non è sorprendente che in Toscana ed Emilia dove è molto radicata la tradizione di consumare carni rosse ed insaccati il tumore del colon è quattro volte più frequente che nelle altre regioni del centro sud Italia.
I risultati di uno studio dell’Irccs de Bellis di Castellana condotto su oltre 1600 soggetti, conferma che il consumo eccessivo (oltre 350-400 grammi la settimana) di carne rossa è associato allo sviluppo di tumore del colon. Lo studio ha come prima firmataria la dottoressa Rossella Donghia.
La novità assoluta è che abbinando una piccola porzione di vegetali a foglia larga, il rischio di sviluppare cancro al colon si abbatte del 25%.
Dunque, è sicuramente meglio attenersi ai consigli della Dieta Mediterranea consumando carne rossa nei limiti, ma associando anche un piccolo contorno di vegetali riducendo significativamente gli effetti potenzialmente dannosi della carne rossa.
Gianluigi Giannelli dell’IRCCS DE BELLIS di Castellana: “Con la carne rossa mangiate vegetali per ridurre il rischio di tumori”
Questo effetto benefico è probabilmente dovuto al ruolo che le fibre e gli antiossidanti presenti nei vegetali hanno sul microbiota intestinale.
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