Lo scorso 25 marzo a Bari è partita la Scuola di Formazione sulle Politiche Giovanili promossa da Regione Puglia, ARTI e ANCI Puglia per rafforzare le competenze delle amministrazioni locali, offrendo strumenti che accompagnino amministratori e amministratrici locali nello sviluppo di politiche giovanili innovative, efficaci e partecipative.
Già, ma dove sono i ragazzi e le ragazze? Abbiamo posto questa domanda, chiara e netta, a Gianna Elisa Berlingerio – Direttora del Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Puglia. Ecco la sua articolata risposta.
“Dove sono i ragazzi e le ragazze? Dove sono? È questa la domanda che ci facciamo come istituzioni, nell’ordine in cui ci pone l’art. 114 della Costituzione quando racconta da chi è costituita la Repubblica: comuni, città metropolitane, regioni e stato. Un ordine non casuale. Ma la stessa domanda si fanno gli imprenditori che cercano personale; i docenti universitari; i dirigenti scolastici; le associazioni; ma prima di tutto questa domanda se la fanno quelli che fra noi hanno la fortuna e l’oneroso onore di essere genitori.
Dove sono i ragazzi e le ragazze?
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
Per questo la Regione, insieme ad Arti e ad Anci ha organizzato il primo corso di “Politiche giovanili” per amministratori locali. Il corso, che ha ricevuto una adesione superiore alle aspettative, serve a dare a chi sta “in corsia” competenze articolate sugli strumenti di analisi e di rilevazione, sugli strumenti di partecipazione e codecisione, sugli strumenti di animazione ed orientamento attraverso idee, spazi ed attività.
Ma al tempo stesso per apprendere da questa frontiera avanzata cosa vogliono i ragazzi e le ragazze, cosa sperano e apprezzano e soprattutto dove sono e dove vorrebbero essere”.
Pensare politiche al passo coi tempi, che partano dalle esigenze e dalla partecipazione delle persone giovani, in un confronto con le occasioni che l’Europa mette a disposizione, è un’opportunità da cogliere al volo -come si diceva una volta- con scienza e coscienza.
Lo scorso 25 marzo a Bari è partita la Scuola di Formazione sulle Politiche Giovanili promossa da Regione Puglia, ARTI e ANCI Puglia per rafforzare le competenze delle amministrazioni locali, offrendo strumenti che accompagnino amministratori e amministratrici locali nello sviluppo di politiche giovanili innovative, efficaci e partecipative.
Già, ma dove sono i ragazzi e le ragazze? Abbiamo posto questa domanda, chiara e netta, a Gianna Elisa Berlingerio – Direttora del Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Puglia. Ecco la sua articolata risposta.
“Dove sono i ragazzi e le ragazze? Dove sono? È questa la domanda che ci facciamo come istituzioni, nell’ordine in cui ci pone l’art. 114 della Costituzione quando racconta da chi è costituita la Repubblica: comuni, città metropolitane, regioni e stato. Un ordine non casuale. Ma la stessa domanda si fanno gli imprenditori che cercano personale; i docenti universitari; i dirigenti scolastici; le associazioni; ma prima di tutto questa domanda se la fanno quelli che fra noi hanno la fortuna e l’oneroso onore di essere genitori.
Dove sono i ragazzi e le ragazze?
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
Per questo la Regione, insieme ad Arti e ad Anci ha organizzato il primo corso di “Politiche giovanili” per amministratori locali. Il corso, che ha ricevuto una adesione superiore alle aspettative, serve a dare a chi sta “in corsia” competenze articolate sugli strumenti di analisi e di rilevazione, sugli strumenti di partecipazione e codecisione, sugli strumenti di animazione ed orientamento attraverso idee, spazi ed attività.
Ma al tempo stesso per apprendere da questa frontiera avanzata cosa vogliono i ragazzi e le ragazze, cosa sperano e apprezzano e soprattutto dove sono e dove vorrebbero essere”.
Pensare politiche al passo coi tempi, che partano dalle esigenze e dalla partecipazione delle persone giovani, in un confronto con le occasioni che l’Europa mette a disposizione, è un’opportunità da cogliere al volo -come si diceva una volta- con scienza e coscienza.
Lo scorso 25 marzo a Bari è partita la Scuola di Formazione sulle Politiche Giovanili promossa da Regione Puglia, ARTI e ANCI Puglia per rafforzare le competenze delle amministrazioni locali, offrendo strumenti che accompagnino amministratori e amministratrici locali nello sviluppo di politiche giovanili innovative, efficaci e partecipative.
Già, ma dove sono i ragazzi e le ragazze? Abbiamo posto questa domanda, chiara e netta, a Gianna Elisa Berlingerio – Direttora del Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Puglia. Ecco la sua articolata risposta.
“Dove sono i ragazzi e le ragazze? Dove sono? È questa la domanda che ci facciamo come istituzioni, nell’ordine in cui ci pone l’art. 114 della Costituzione quando racconta da chi è costituita la Repubblica: comuni, città metropolitane, regioni e stato. Un ordine non casuale. Ma la stessa domanda si fanno gli imprenditori che cercano personale; i docenti universitari; i dirigenti scolastici; le associazioni; ma prima di tutto questa domanda se la fanno quelli che fra noi hanno la fortuna e l’oneroso onore di essere genitori.
Dove sono i ragazzi e le ragazze?
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
Per questo la Regione, insieme ad Arti e ad Anci ha organizzato il primo corso di “Politiche giovanili” per amministratori locali. Il corso, che ha ricevuto una adesione superiore alle aspettative, serve a dare a chi sta “in corsia” competenze articolate sugli strumenti di analisi e di rilevazione, sugli strumenti di partecipazione e codecisione, sugli strumenti di animazione ed orientamento attraverso idee, spazi ed attività.
Ma al tempo stesso per apprendere da questa frontiera avanzata cosa vogliono i ragazzi e le ragazze, cosa sperano e apprezzano e soprattutto dove sono e dove vorrebbero essere”.
Pensare politiche al passo coi tempi, che partano dalle esigenze e dalla partecipazione delle persone giovani, in un confronto con le occasioni che l’Europa mette a disposizione, è un’opportunità da cogliere al volo -come si diceva una volta- con scienza e coscienza.
https://www.regione.puglia.it/
Dove sono i ragazzi e le ragazze di Puglia? A chiederlo è Gianna Elisa Berlingerio
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
La nostra regione negli ultimi anni ha maturato interessanti contraddizioni: indici che un tempo puntavano tutti in basso, oggi sono in qualche modo contrastanti. Siamo una regione il cui PIL cresce da anni più della media sud, più della media italiana ed in qualche annualità più della media europea.
Siamo una regione con tasso di occupazione a 59, 7%, dieci punti in più rispetto al 2018 e disoccupazione al 5.1% in linea con quello di Milano al 5%. Ma al tempo stesso abbiamo un tasso alto di abbandono scolastico e, fatalmente, un tasso di spopolamento preoccupante.
Ora, da queste contraddizioni dobbiamo avere la sagacia, tutta pugliese, di cogliere opportunità: possiamo attrarre talenti dall’esterno per il lavoro e la qualità della vita, col mareasinistra; ma prima di tutto dobbiamo valorizzare i talenti che ci sono: giovani e donne. Queste ultime registrano nel 2024 un tasso di occupazione in Puglia del 37%, il 4,6 in più rispetto al 2020, ancora molto al di sotto del 53% della media italiana, fra le più basse d’Europa.
Un bacino di talenti già presenti in Puglia, già integrate e spesso più istruite dei coetanei maschi. Dove sono quindi? I ragazzi e le ragazze vanno stanati ed in questa operazione gli amministratori locali sono in prima linea: sono sul territorio, conoscono le persone, le loro esigenze, i loro sogni e le loro capacità.
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