Promuovere nuove imprese guidate dai giovani nelle regioni del Mezzogiorno. È questo l’obiettivo di ‘Resto al Sud’, la misura proposta dal Ministero per la Coesione territoriale che questa mattina è stata oggetto di approfondimento a Bari. Il progetto riguarda Puglia, Calabria, Molise Sicilia, Basilicata, Abruzzo, Campania, Sardegna e finanzia l’avvio di progetti imprenditoriali con una dotazione finanziaria di 1,25 miliardi di euro.
I giovani che vorranno usufruire della misura dovranno avviare imprese nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca, acquacultura, fornitura dei servizi alle imprese e turismo.
“Resto al Sud è partito poco dopo l’insediamento del governo Gentiloni – ha dichiarato il professor Lagravinese, docente di Economia politica all’Università di Bari -. La misura cerca di contrastare i dati drammatici legati al tasso di disoccupazione dei giovani che in alcune regioni del Sud tocca anche il 60%. A questo si aggiunge il tasso di emigrazione verso il Nord Italia ed Europa. Tuttavia nel Sud Italia il numero delle nuove attività nate negli ultimi anni è molto alto, superando anche le imprese nate nel Centro-Nord”.
Il governo ha investito 1 miliardo e 259 milioni di euro del fondo di coesione ai quali si aggiungono 250 milioni per le attività agricole. ‘Resto al Sud’ finanzia gli interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, macchinari e nuove attrezzature, programmi informatici e servizi per le tecnologie, informazione e telecomunicazione e altre spese utili all’avvio dell’attività. Previste anche delle agevolazioni che consistono in un finanziamento a copertura del 100% delle spese articolati in un contributo a fondo perduto (fino al 35% del programma di spesa) e un finanziamento bancario del 65% che deve essere restituito in 8 anni.
Le domande si presentano esclusivamente online tramite il sito di Invitalia che è il soggetto gestore dell’iniziativa. È necessario registrarsi sulla piattaforma, bisogna disporre di una firma digitale e di un indirizzo PEC.
“Il tema del lavoro non riguarda un sindaco – ha spiegato Antonio Decaro, primo cittadino barese -, ma è il primo tema con il quale un amministratore ha a che fare quando viene eletto. I sindaci sono il terminale politico più vicino ai cittadini e quindi devono cercare di risolvere il problema legato al lavoro. A Bari abbiamo cominciato aprendo Porta Futuro e istituendo i cantieri di cittadinanza. Tra qualche giorno presenteremo ‘Ba29’, una nuova misura riservata agli under 29 che prenderà il posto di ‘Garanzia giovani’. Spero che ‘Resto al Sud’ ci aiuti a raggiungere risultati positivi. Questa iniziativa servirà a dare risposte positive a tanti giovani che cercano lavoro”.
© Riproduzione riservata
