Il comitato dei Genitori tarantini ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per chiedere il “fermo immediato della produzione dell’Ilva”.
“L’accanimento da parte dei Suoi predecessori – si legge nella nota – ha consentito di tenere in funzione un impianto obsoleto che si estende su una superficie di oltre 15.100.000 metri quadrati, vero impedimento a qualsiasi tentativo di sviluppo alternativo del territorio, ghigliottina dalla lama arrugginita per ogni idea o progetto correlati alle peculiarità della provincia di Taranto”.
“Il fermo immediato della produzione dell’Ilva – continua la lettera – la bonifica attraverso l’impiego degli stessi lavoratori dopo accurata formazione e la restituzione del territorio alla provincia di Taranto sono le nostre richieste più pressanti come argine all’infinita volgarità della classe dirigente italiana. Scelte politiche incomprensibili hanno fatto retrocedere l’Italia nella classifica delle potenze economiche mondiali a tutto vantaggio di Nazioni che non hanno basato la propria crescita sulle industrie pesanti, ma, molto più coraggiosamente, hanno sfruttato le risorse naturali che il territorio offriva loro”.
“Quali soluzioni si possono trovare per Taranto e la sua provincia? Da persona attenta e intelligente, potrà coglierle da solo, venendo a visitare questa città, restandoci qualche giorno per ascoltare le persone e le associazioni che si battono per un futuro diverso da questo devastante presente. Le assicuriamo che, se vuole, potrà fare a meno di qualsiasi scorta, a differenza di quello che lo Stenterello che l’ha preceduta ha sempre pensato.
Camminare nella bellezza Le farà capire le differenze tra un tubo di ferrovecchio arrugginito e un orecchino d’oro”.
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