19 Maggio 2024 - Ore
Sviluppo

Al via ‘Porta Futuro’, il primo centro per l’occupazione della città metropolitana di Bari

Il sindaco Antonio Decaro: 'E' una sfida importante'

Questa mattina il sindaco Antonio Decaro, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale alle Politiche giovanili Raffaele Piemontese e l’assessora alle Politiche attive del lavoro del Comune di Bari Paola Romano hanno presentato l’avvio delle attività al pubblico di Porta Futuro Bari – Fase 1, il primo centro servizi sperimentale di accoglienza, orientamento e formazione al servizio delle esigenze occupazionali dei cittadini. Obiettivo di Porta Futuro è creare un hub urbano e di respiro metropolitano che possa favorire sul territorio la piena integrazione dei giovani nel mercato del lavoro, garantendo accoglienza, sostegno, formazione e orientamento sia sul fronte della domanda che dell’offerta (imprese, distretti, rappresentanze).

Il job center è stato realizzato nei locali della ex Manifattura Tabacchi per volontà dell’amministrazione comunale grazie a un finanziamento complessivo stanziato dalla Regione Puglia (fase 1-2) di 5 milioni di euro per la ristrutturazione degli immobili, l’acquisto delle tecnologie e lo start-up del progetto e il sostegno di circa 150mila euro a valere su risorse del progetto “Giovani in rete”, finanziato dal Ministero della Funzione pubblica in collaborazione con Città metropolitana di Roma.

“Porta Futuro rappresenta oggi, non solo per la città di Bari ma anche per la Regione Puglia, la Città Metropolitana e tutti i soggetti istituzionali e non che lavoreranno insieme a noi a questo progetto, una sfida importante – spiega Antonio Decaro -. Nessuno di noi intende sottrarsi ai grandi problemi dei nostri territori e siamo consapevoli che il lavoro è una delle questioni più problematiche dei nostri tempi. Ma singolarmente è difficile riuscire ad essere incisivi su questo fronte. Per questo, Porta Futuro è una piattaforma che tiene dentro più attori, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, con l’obiettivo di dare una risposta concreta a tutte quelle persone, giovani e meno giovani, che oggi non sanno come e dove imparare a “cercare lavoro”. È un punto di partenza che metterà tutti nelle condizioni di esprimersi al meglio delle proprie possibilità, valorizzando le singole competenze, e al contempo darà la possibilità alle tante imprese del territorio di avere informazioni sempre disponibili su chi cerca lavoro. Abbiamo scelto con consapevolezza di insediare questo centro nella ex Manifattura dei tabacchi, luogo storico e simbolico del lavoro a Bari, perché crediamo che il quartiere Libertà meriti tutta la nostra attenzione, perché se è vero che è il quartiere con il più alto tasso di disoccupazione e il disagio sociale più forte, è anche vero che è il luogo dove vivono il maggior numero di famiglie giovani e con il più alto livello di multiculturalismo, due risorse importanti per la città del futuro. Come promesso all’avvio del progetto, dedicheremo la più grande aula di formazione di Porta Futuro a Florian Mesuti, il giovane albanese ucciso un anno fa, non molto lontano dalla Manifattura. Questo perché vogliamo contrapporre alla logica della sopraffazione e della violenza, la forza e l’energia del lavoro e dell’innovazione. 

 

 “Il futuro non è più quello di una volta – ha detto il presidente Michele Emiliano – e non arriva positivamente come accadeva qualche decennio fa, agganciando la successiva generazione alla precedente in armonia. Oggi trovare un inserimento lavorativo è complicato e a volte drammatico, al punto da togliere senso alle cose. Quando qualche anno fa, soprattutto grazie alla Regione Puglia, è nata l’idea di Porta Futuro, non sapevamo cosa sarebbe accaduto, ma intuivamo che c’era bisogno di un cervello che gestisse la sfida complessiva del lavoro negli anni a venire. Non potevamo immaginare che quel progetto potesse sposarsi con un’altra idea che nel frattempo è nata proprio qui in Puglia, il Reddito di Dignità (ReD). Un sogno che non ha nessun senso senza posti come questo. Servono luoghi dove oltre alla difesa ci sia l’attacco alla crisi. In questo modo i soldi si risparmiano, non si spendono, perché le politiche di welfare di pura difesa costano moltissimo, non sono fronteggiabili, e quindi la reimmissione nel mondo del lavoro è l’unica alternativa di cui disponiamo, utilizzando i fondi europei e la nuova formazione professionale, che è da riscrivere completamente anche perché tutte le competenze delle Province in materia di collocamento e formazione devono passare alle Regioni. Prendo un impegno politico: evitare che questa inaugurazione, l’entusiasmo e la felicità di oggi siano trasformate in un mero passaggio”.

 

Gli obiettivi di Porta Futuro Bari sono:

– categorizzare i bisogni degli utenti qualificando la domanda sociale di lavoro attraverso un sistema di accoglienza e di bilancio delle competenze;

– rafforzare le competenze attraverso percorsi formativi e/o di orientamento al lavoro;

–  sostenere e supportare le esperienze individuali e collettive di auto-impiego, di imprenditoria giovanile e/o pratiche di innovazione sociale anche attraverso un incubatore di impresa;

–  favorire un dialogo efficiente ed efficace tra il sistema della scuola, della formazione professionale, delle agenzie educative e formative pubbliche, delle rappresentanze datoriali e sindacali e dei distretti, orientato a produrre valore.

 

La gestione del servizio di Porta Futuro 1, che prende avvio all’interno di uno spazio di 500 mq, sarà perfezionata attraverso l’individuazione delle due società esterne che gestiranno le attività di front office e back office (gare in corso con scadenza il 17 dicembre), con il coordinamento tecnico del personale del Centro di Orientamento al Lavoro Comune di Bari.

 

Fino a gennaio, Porta Futuro sarà aperta:

 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00

 il martedì e il giovedì dalle ore 15.00 alle 17.00

 

Successivamente, individuati i soggetti esterni, gli orari di apertura e i giorni di funzionamento saranno ampliati.

L’obiettivo è quello di portare a regime Porta Futuro 1, con tutti i servizi previsti, entro 6 mesi.

 

Porta Futuro 2, invece, avrà un periodo di gestazione più lungo in quanto prevede un importante intervento infrastrutturale di recupero (superficie complessiva di circa 2.400 mq), di cui la giunta comunale ha già approvato il progetto preliminare nello scorso mese di maggio. L’area interessata comprende il piano terra e il primo piano della ex Manifattura Tabacchi, lato via Ravanas. L’avvio del servizio è previsto per marzo 2017.

Questa sezione sarà maggiormente rivolta alle esperienze di innovazione sociale e di start-up d’impresa, accogliendo al proprio interno anche una porzione residenziale per incubare nuove iniziative imprenditoriali secondo una logica di turn over.

 

 

A chi si rivolge Porta Futuro

 

 studenti coinvolti in percorsi di alternanza scuola-lavoro

 diplomati e laureati in cerca di occupazione

 cittadini in cerca di alternative sul lavoro

 cittadini interessati ad avviare esperienze di impresa

 disoccupati di lunga durata in cerca di occupazione e di ricollocamento.

 

Con chi dialoga Porta Futuro

 

 agenzie educative e formative (scuola, università, enti di formazione)

 famiglie, insegnanti e operatori della formazione

 tessuto imprenditoriale

 sindacati

 rappresentanze datoriali e distretti

 centri per l’impiego

 agenzie per il lavoro.

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