11 Ottobre 2025 - Ore
Cultura e Spettacolo

Puglia, ecco la Legge sulla Bellezza: servirà a valorizzare la tutela del territorio e le identità culturali

La bozza dell'articolato è composta da sette titoli, ventitré articoli e contiene un preambolo con le parole del giornalista Peppino Impastato

Sette titoli, 23 articoli, un preambolo con le parole del giornalista Peppino Impastato e un Manifesto che condensa i valori, spiegando i cardini della riforma. Inizia così il percorso che porterà la Regione Puglia a dotarsi della Legge sulla Bellezza. La bozza dell’articolato di legge nelle prossime settimane sarà sottoposta alla partecipazione in diversi territori regionali.

La bozza è stata elaborata da un apposito comitato tecnico-scientifico (composto a titolo gratuito da autorevoli accademici, giuristi, rappresentanti degli ordini professionali, esperti d’arte e giovani architetti) riunitosi da dicembre scorso su iniziativa dell’assessorato regionale alla Pianificazione Territoriale. La legge mira alla valorizzazione e tutela del territorio, alle identità culturali, al riconoscimento della bellezza attraverso la memoria delle comunità, all’equilibrio fra l’opera e l’opera della natura e all’eliminazione dei detrattori di bellezza nel “Mosaico Pugliese” (la diversità dei territori).

 

“La visione del futuro della Puglia è fondata sulla capacità di mantenere la bellezza esistente e di ripristinare quella che è stata spreca – ha dichiarato Emiliano -. Questa legge contiene innanzitutto un invito a tutti i pugliesi a partecipare alla sua scrittura, quindi oggi noi presentiamo solo delle linee essenziali, ma questa è la tipica attività legislativa che deve essere completata da tutti, da Comuni, associazioni, cittadini, media che soffrono per lo spreco di bellezza che sovente si verifica nei nostri i territori”.

 “E soprattutto – ha proseguito – avrà una norma alla quale io tengo in modo particolare: una norma che consentirà ai sindaci di individuare delle aree specifiche nelle quali è possibile effettuare delle demolizioni di immobili che vengono considerati vecchi, superflui, anche abusivi non sanabili, che noi non riusciamo a demolire perché non abbiamo i soldi per farlo. E quindi in qualche modo consentire ai sindaci di trasformare questi volumi che devono essere demoliti in volumi che possono essere spostati in altri luoghi previsti dal piano regolatore, in modo tale da realizzare le finalità delle varie Amministrazioni sotto la regia della Regione che deve sorvegliare che questa facoltà evidentemente non sia oggetto di un abuso.

 “E’ una legge non chiusa, ma a maglie larghe e che sarà decisa assieme ai cittadini con l’obiettivo di puntare alla qualità dei territori – ha spiegato l’assessore Pisicchio – La bellezza è un sistema complesso, un progetto, una visione, è l’espressione massima della qualità. Io credo, così come sostengono alcuni urbanisti, che esista un vero e proprio diritto alla bellezza delle città e che sia uno dei diritti fondamentali dei cittadini; è il diritto di ogni persona, di tutti i gruppi sociali, di vivere in un luogo piacevole, attraente, dove trascorrere dignitosamente e qualitativamente la propria vita. La bellezza diventa quindi un antidoto al male delle nostre periferie, agli spazi urbani lasciati all’incuria. Occorre, pertanto, costruire una visione che guidi le scelte sia pubbliche e sia private fondate sul riconoscimento della centralità dell’uomo. La nuova organizzazione della città, ovvero il nuovo paradigma urbano, dovrebbe essere caratterizzato da una organizzazione fondata su tre R (Recupero, Rigenerazione e Riuso) e la Legge sulla Bellezza coglie e incorpora questo principio andando nella direzione di eliminare i “detrattori di bellezza”. Si tratta di spazi senza identità, senza relazioni, i cosiddetti “non luoghi” che mettono a rischio l’identità e la memoria dei territori”.

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