Le persone che desiderano contribuire al bene dell’umanità, lasciare un’eredità positiva e tramandare i propri valori e ideali anche dopo la propria morte, hanno a disposizione uno strumento prezioso per poterlo fare.
Stiamo parlando del testamento solidale (o lascito testamentario), una particolare forma di donazione da destinare a cause benefiche e sociali che si attiva nel momento del decesso. In questo articolo forniamo tutte le indicazioni più utili su questo strumento sempre più diffuso in Italia.
Cos’è il testamento solidale
Il testamento solidale permette a qualunque persona maggiorenne e capace di intendere e di volere di disporre delle proprie volontà per fare del bene verso il prossimo.
Si tratta infatti di un documento ufficiale e riconosciuto dalla legge tramite cui si può destinare tutta o una parte dei propri beni a organizzazioni benefiche o enti del terzo settore, contribuendo così a cause sociali, umanitarie o ambientali.
Rappresenta quindi un gesto di grande altruismo e generosità, che consente a queste realtà di operare attivamente e sviluppare i propri progetti, anche dopo la scomparsa del testatore.
Come si attiva il testamento solidale
Per poter attivare correttamente un lascito testamentario ed essere sicuri che andrà a buon fine, è prima di tutto necessario redigere un testamento valido, che in Italia può essere fatto in diverse modalità.
C’è infatti il testamento olografo, che può essere scritto privatamente, quindi senza bisogno di un notaio, ma deve essere fatto interamente a mano, datato e firmato ed essere chiaro, leggibile e correttamente conservato.
C’è poi il testamento pubblico, redatto da un notaio in presenza di due testimoni e conservato in maniera ufficiale. Infine, c’è il testamento segreto: si tratta di un testamento scritto dal testatore, ma consegnato in busta chiusa a un notaio (con i testimoni presenti), che ne certifica la validità senza conoscerne il contenuto.
Quali beni possono essere inclusi nel testamento solidale
Il lascito solidale può includere somme di denaro (conti correnti, azioni, titoli, obbligazioni, fondi di investimento, libretti e buoni postali), ma anche l’intero patrimonio, a patto che non vi siano eredi.
Si possono destinare ad enti e associazioni no profit anche beni mobili (gioielli, automobili o opere d’arte) e beni immobili (case, terreni, appartamenti, ecc.), oppure il proprio trattamento di fine rapporto (TFR) o delle polizze assicurative sulla vita. In alcuni casi, è anche possibile specificare l’uso che si vuole fare del lascito, ad esempio destinandolo a un progetto specifico dell’ente beneficiario.
Il testamento solidale deve però rispettare quella che viene definita quota di legittima, cioè quella parte di patrimonio che per legge spetta di diritto agli eredi, detti legittimari (coniuge, figli, genitori), anche contro la volontà del testatore.
Questo significa che, per evitare rischi di contestazioni, solo la parte disponibile del patrimonio può essere destinata a un testamento solidale.
I benefici del testamento solidale
Il testamento solidale sta riscuotendo sempre più successo tra le persone, in quanto consente di far continuare a vivere i propri valori anche dopo la morte, confermando così l’impegno che si è cercato di portare avanti durante la propria esistenza in modo duraturo. Inoltre, permette anche di contribuire a cause importanti, facendo la differenza nella vita di molte persone e sostenendo realtà che operano senza sosta per rendere il mondo un posto migliore.
Il testamento solidale, infine, è un atto non soggetto a imposte o tassazione: questo vuol dire che ogni singolo euro incluso nel lascito va a finire a destinazione e interamente utilizzato per scopi benefici.
Si tratta quindi di uno strumento semplice, sicuro e accessibile a tutti, che garantisce un’eredità morale e concreta e contribuisce a un futuro migliore per chi ne ha bisogno.
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Testamento solidale: tutto quello che c’è da sapere
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