Nnell’ambito delle iniziative per il Congresso nazionale straordinario dei giovani avvocati italiani, la sezione Aiga di Bari, presieduta dall’avvocato Antonio Guido, in collaborazione con la Commissione Cultura, Spettacolo e Sport dell’Ordine Forense di Bari, ha portato in scena l’evento teatrale “Landru” all’ANCHECINEMA di Bari.
Il lavoro è stato scritto dall’avvocato Ebe Guerra in collaborazione con il noto attore barese Gianni Ciardo, con scene del maestro Damiano Pastoressa. Sul palco è stato riproposto in chiave moderna il processo nei confronti di Henry Landru, serial killer vissuto in Francia tra la fine del 1800 e i primi del 1900. Ciardo, che ha composto anche alcune musiche, ha vestito i panni del protagonista. A giudicarlo, la Corte presieduta dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, eccezionalmente nei panni di un giudice. La pubblica accusa, è stata rappresentata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Landru”
“Landru” è vissuto per davvero, fu condannato per davvero e, ancora per davvero, fu ghigliottinato dopo un lungo e dibattuto processo. Il punto è: uccise o no le ignare e sprovvedute signore che da lui si lasciavano corteggiare? E se si… quale ne fu la ragione? “Landru” è un processo, con tanto di codice, toga, imputato, avvocato e giudice e con un verdetto che il pubblico presente sarà chiamato ad esprimere. Un misterioso individuo dal fascino “magnetico” e dall’eloquio irriverente che in un’aula di giustizia, con tanto di guardie al seguito, si difende egregiamente dalle gravi accuse a lui mosse e con geniali ed esilaranti battute trasforma la vera vicenda di un efferato serial killer in un dramma sociale dove, grazie all’umorismo del protagonista, incalzato da uno strepitoso Michele Emiliano, nelle vesti di Procuratore e da un autoritario Giovanni Stefanì, Presidente di Corte, si arriva alla fine anche a tifare per lui. La messa in scena godrà altresì del prezioso contributo della Fondazione “Pietro Nenni” che ha gentilmente concesso l’utilizzo di alcuni articoli giornalistici pubblicati su “Avanti!” dallo statista romagnolo – corrispondente da Parigi all’epoca degli avvenimenti – ed al quale la giornalista Lia Mintrone darà voce, conferendo anche una valenza storico-culturale all’evento.
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