Reddito di dignità e politiche di contrasto alla povertà sono stati i temi dell’incontro andato in scena all’Università di Bari, al quale è intervenuto il presidente dell’INPS Tito Boeri. Anche l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale è impegnato a varare nuove strategie per contrastare la povertà.
“Ho qualche fondata speranza – ha esordito Boeri -che il 2016 sia l’anno in cui finalmente verrà introdotto in Italia un sistema nazionale di contrasto alla povertà”.
Il presidente ha continuato evidenziando l’importanza del Reddito di dignità: “Come INPS abbiamo cercato di dare il nostro contributo, definendo quelle proposte praticabili che possono essere subito finanziate. Ci sarebbe davvero bisogno di introdurre questa misura di contrasto alla povertà e ci stiamo arrivando davvero in ritardo. Avremmo dovuto pensarci prima di questa crisi interminabile. Se lo avessimo fatto, non avremmo vissuto quelle forme di disagio sociale e quel drammatico incremento della povertà. Non c’è nulla di inevitabile in questa così forte crescita della povertà”.
Boeri si è poi soffermato sulle similitudini tra il Red della Regione Puglia e le strategie proposte dall’INPS: “Ci sono molte similitudini tra la proposta che abbiamo formulato e quella che è in discussione qui in Puglia, come ad esempio il principio dell’universalismo selettivo, ovvero quello di guardare unicamente al reddito delle persone per stabilire se queste devono ricevere il compenso, oppure la previsione di un percorso di inclusione attiva e il riferimento all’insieme del nucleo familiare”.
Il presidente INPS ha poi parlato dei dettagli da tenere sotto controllo nell’ambito del Red: “In queste misure contano tantissimo i dettagli, che dovranno essere approfonditi. Ad esempio cosa succede se il reddito del destinatario del Red sale al di sopra della soglia prestabilita, o se ci accorgiamo che c’è stato un abuso. Sono situazioni che dovremo andare ad analizzare e risolvere. L’aspetto su cui bisogna concentrare la nostra attenzione è quello della raccolta sistematica di informazioni sui beneficiari e sui potenziali beneficiari. Dobbiamo ulteriormente migliorare nella strada che abbiamo intrapreso con due strumenti nuovi come l’ISEE, che sta funzionando molto bene e sta scoraggiando dei comportamenti opportunistici, e poi il casellario dell’assistenza, che deve censire tutti i trasferimenti che vengono dati alle persone in difficoltà”.
“Mi illudo che un giorno in Italia – conclude Boeri – si potrà avere un sistema di contrasto alla povertà che possa automaticamente andare a dare soldi a chi ne ha bisogno,senza che questi debbano fare alcun atto per mostrarcelo. Noi dobbiamo sapere chi sono le persone in difficoltà”.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha concluso l’incontro auspicando ad un accordo con l’INPS sul tema: “Questa sera, con grandissima curiosità e un po’ di emozione, stiamo sottoponendo il nostro lavoro ad una persona che consideriamo molto autorevole. Il nostro desiderio è quello di girare il foglio degli appunti e cominciare a scrivere la bozza di un accordo tra Regione Puglia e INPS per tentare di fare al meglio ciò che ciascuno di noi sa fare meglio. È necessario avere a minor costo possibile la capacità di gestire una complessità strutturale che rischia di sovraccaricarci se dovessimo riprodurla all’interno dell’amministrazione regionale”.
All’incontro hanno partecipato il prof. Vito Peragine, dell’Università degli Studi di Bari, la prof.ssa Elena Granaglia, dell’Università degli Studi Roma Tre e la prof.ssa Chiara Saraceno, del Collegio Carlo Alberto di Torino.
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