Noemi Durini sarebbe stata picchiata, ferita alla nuca con un coltello e sepolta dalle pietre mentre era ancora viva. È quanto emerge dai risultati dell’autopsia sul corpo della 16enne ritrovata in un terreno di Castrignano del Capo il 13 settembre scorso. L’ex fidanzato della vittima, un 17enne, si è auto-accusato dell’omicidio per poi ritrattare qualche mese più tardi e puntando il dito contro il meccanico di Salve Fausto Nicolì.
L’esame avrebbe confermato che la giovane non è morta subito dopo la coltellata inferta alla nuca e questo potrebbe avvalorare il sospetto che fosse ancora viva quando il suo assassino l’ha ricoperta con delle pietre per nascondere il corpo. La relazione autoptica sarà notificata ai legali delle parti nei prossimi giorni. Con tutta probabilità toccherà invece al Ris accertare se Noemi avesse fatto uso di sostanze stupefacenti prima di essere uccisa.
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