Doppia tappa questo weekend per il Festival di Cinema&Letteratura Del Racconto, il Film, organizzato dalla cooperativa I bambini di Truffaut, e diretto da Giancarlo Visitilli.
L’unico festival pugliese che coniuga cinema, letteratura e sociale, sabato 16 luglio a Bari propone l’appuntamento “Del racconto, il riscatto” (istituto Redentore, ore19.30, ingresso libero). Camorra, esistenze perdute e vite salvate sono i temi che affronteranno l’attore e scrittore napoletano cSalvatore Striano, ex detenuto e autore del romanzo “La Tempesta di Sasà” (Chiarelettere), e il regista Alessandro Piva, che presenta “Milionari”, in cui recita lo stesso Striano con Francesco Scianna e Valentina Lodovini. Un film che narra dell’ascesa e poi della caduta di un clan criminale del capoluogo campano, tramite i racconti del boss e dei suoi familiari. Modera la giornalista Guglielmina Logroscino.
Domenica 17 luglio Del Racconto, il Film, si sposta a Bitonto per l’appuntamento Del Racconto, l’amore (piazza Cattedrale, ore 19.30, ingresso libero) e porta in anteprima regionale il documentario “Uomini proibiti” di Angelita Fiore, in concorso ai Nastri d’Argento e al David di Donatello. Il primo film documentario che affronta il complesso e mai indagato rapporto tra amore terreno e celibato ecclesiastico, dando voce a chi da sempre è costretto a vivere in silenzio. Per la prima volta, a raccontarsi nel film sono direttamente i preti che hanno detto di sì all’amore, e che sono stati costretti a rinunciare alla propria vocazione. Tra gli ospiti della serata, oltre ad Angelita Fiore, anche il regista Filippo Vendemmiati, che dialogherà con la regista di “Uomini proibiti”, e lo scrittore Simone Giorgi che presenterà con la giornalista Donatella Azzone il suo libro d’esordio“L’ultima famiglia felice” (Einaudi 2016). Un emozionante spaccato della società odierna: Giorgi racconta la famiglia felice, o apparentemente felice di Matteo Stella, un padre che crede nel dialogo anziché nell’imposizione di regole, un uomo con una moglie, Anna, e due figli, Stefano ed Eleonora. Il nucleo perfetto, eppure le cose non funzionano.
LA TEMPESTA DI SASÀ – «Grazie a Shakespeare e ad Ariel ho cominciato a capire la mia vita e a leggerla in modo diverso rispetto a prima», perché «Shakespeare è così, ti interroga, ti schiaffeggia, ti mette davanti al mondo colpendolo con una luce che non puoi ignorare. E quasi ti perseguita, con la sua ansia di farti capire». Lo scrive Salvatore Striano nel suo libro intenso, drammatico, duro e tuttavia felice, che ricostruisce i lunghi anni di carcere, quelli in cui ha fatto il suo apprendistato di attore fino, riacquistata la libertà, al successo di Gomorra e alla consacrazione del 2012 nel film Cesare deve morire dei Taviani, Orso d’oro a Berlino (ambientato a Rebibbia e tratto dal Giulio Cesare).
La tempesta di Sasà (Chiarelettere) narra gli anni nel carcere romano, dal 2001 al 2006, dopo l’arresto per narcotraffico in Spagna. Qui, recitando nel dramma shakespeariano tradotto in napoletano di Eduardo De Filippo, Striano fece attraverso i secoli l’incontro che gli avrebbe «salvato la vita».
MILIONARI – Tra verità e finzione, tra cronaca nera e spettacolo, Milionari, quarto film di Alessandro Piva – che ha esordito nel ’99 con La CapaGira – riprende un libro del pubblico ministero Luigi Alberto Cannavale e del giornalista Giacomo Gensini che porta lo stesso titolo. E che ridisegna i tratti del “sistema di Secondigliano” con la nascita e l’ascesa del boss camorristico Paolo Di Lauro, il dilagare del clan e delle sue malefatte, la vicenda personale di Marcello Cavani detto Alendelòn (Francesco Scianna), figura-pilota e punto di visione prospettica del racconto. La storia si sviluppa interamente in flashback, partendo dagli anni Settanta e concludendosi una trentina d’anni dopo. Francesco Scianna alla figura di Alendelòn-Cavani è sospeso tra la ferocia dettata dagli eventi e una sorta di vocazione al reflusso legata al desiderio di normalizzare la propria vita famigliare. Accanto a lui, Valentina Ludovini nelle vesti della moglie Rosaria e Salvatore Striano come ‘O Piragna.
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