“Il Sindacato pensionati della Cgil guarda al futuro e lega le sue battaglie a quelle delle nuove generazioni, come dimostrano le campagne promosse negli ultimi anni”.
È cominciato a Bari il XIV Congresso dello Spi Cgil Puglia che proseguirà anche domani. In apertura la relazione del Segretario Generale Gianni Forte. Cambiamento climatico, crisi energetica, migrazioni chiedono risposte – ha detto – così come l’emergenza salute e sicurezza sanitaria che ci sta molto a cuore.
Continueremo la mobilitazione contro le liste d’attesa perché è una vergogna che non sia possibile ottenere una prestazione sanitaria se non a pagamento”. Capitolo pensioni: “Siamo stati nelle piazze anche per riconquistare un sistema di rivalutazione che facesse giustizia dei torti subiti nell’ultimo decennio, ma al Governo servivano soldi per far quadrare i conti e sono stati presi dalle tasche dei pensionati”.
Forte ha anche annunciato che lo Spi Puglia istituirà una giornata di mobilitazione si temi della salute. Si celebrerà il 31 marzo. Nelle sedi sarà scoperta una targa in memoria delle vittime di Covid.
Durante il congresso, sono stati diffusi alcuni dati significativi del Rendiconto sociale dell’INPS 2020 – 2021.
Il più allarmante è quello delle “nuove pensioni”. Riguarda l’entità dell’assegno medio mensile liquidato in seguito al passaggio dal sistema misto (retributivo e contributivo) a quello contributivo puro. In Puglia, con il primo, la pensione media è di 967,53 euro; con l’altro si arriva a un terzo: 376,87 euro. Nel 2021 quest’ultima tipologia di trattamento ha interessato tremila lavoratori. Un numero destinato a salire vista la normativa vigente. Il dato complessivo relativo alle pensioni liquidate nel 2021 è di circa 41mila con un importo medio di 848,82. Mentre le pensioni integrate al trattamento minimo in pagamento sono 177.765 con un importo medio di 520,90 euro. In totale le pensioni previdenziali erogate sono 984.96. La media dell’assegno per chi ha lavorato nella pubblica amministrazione ammonta a 2.020,22 euro. Invece, coloro che sono stati impiegati nelle imprese private arrivano solo a 912,64. Nella gestione privata balza all’occhio la differenza di trattamento a seconda del genere. Se per i maschi si parla di poco più di mille euro al mese, per le femmine ci si ferma a 672,09 euro. Il rapporto è fortemente squilibrato anche nel pubblico. Per le donne si parla di importi medi di 1.697,06 euro, per gli uomini di 2.404,51. La somma delle pensioni assistenziali per invalidità civile è di circa 300mila. Chi ne usufruisce riceve in media 457,44 euro al mese.
Presentata anche la ricerca “A CASA È MEGLIO”, sul benessere degli over 65 pugliesi in rapporto alle esigenze e alle condizioni abitative. Dall’indagine emergono il diffuso stato di disagio e insoddisfazione e la forte domanda di servizi sociosanitari. Il 35% degli anziani vive da solo. In prevalenza si tratta di donne che hanno una aspettativa di vita maggiore rispetto agli uomini ma invecchiano con maggiori difficoltà e in peggiori condizioni di salute. Il 63,3% vive in zone periferiche con scarsi servizi. L’abitazione nel 46,3% dei casi non ha l’ascensore oppure presenta barriere architettoniche. La pensione media (escluso il pubblico impiego) è di 743 euro mensili lordi. Indagati anche i servizi. Il 42,3% si dichiara insoddisfatto di quelli che offre il quartiere in cui vive (negozi, supermercati, mezzi di trasporto pubblico, accesso alle strutture socio sanitare), la maggior parte segnala l’assenza di spazi di socialità. Solo il 3,2% degli anziani interpellati è aiutato dai servizi sociali comunali per i quali le amministrazioni pubbliche investono in media circa 73 euro pro capite. Una cifra di gran lunga inferiore rispetto al Nord. Ma sono solitudine e marginalità, oltre ai problemi di salute, a costituire il maggior disagio. Il contributo del Sindacato pensionati punta ad incidere sulle politiche locali, di rigenerazione urbana e sul rafforzamento delle reti sociosanitarie e di comunità. La casa è il miglior luogo di cura perché è all’interno della propria abitazione che gli anziani possono conservare legami e identità.
Domani il congresso proseguirà con la presentazione del progetto “Gli impetuosi anni ‘70”. Toccherà a Ivan Pedretti, Segretario generale nazionale dello Spi concludere i lavori. Poi si passerà all’elezione del Segretario regionale di categoria.
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