15 Ottobre 2025 - Ore
Salute

Bari, presentati i i risultati della Conferenza Mondiale sul tumore del polmone

Nuovi farmaci e immunoterapia la nuova frontiera della ricerca

Sono stati presentati questa mattina a Bari i risultati della 17ma World Conference on lung Cancer, Conferenza mondiale sul tumore del polmone, che ha avuto luogo a Vienna dal 4 al 7 dicembre scorsi, uno dei più grandi raduni internazionali di clinici e ricercatori nel campo del cancro al polmone e delle neoplasie toraciche. Più di 7.000 partecipanti, provenienti da oltre 100 Paesi e una Faculty selezionata fra i maggiori esperti nel campo dell’oncologia Toracica, tra cui i medici di Oncologia Polmonare dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari. Tra questi, Domenico Galetta (Oncologia medica per la patologia toracica IRCCS Giovanni Paolo II Bari) , che è stato coordinatore dell’incontro pugliese. Responsabile scientifico è Silvia Novello, Dipartimento di oncologia Università di Torino.

 

È stata presentata la nuova stadiazione dei tumori polmonari, della pleura e del timo che sarà operativa fra sole tre settimane e che fotografa meglio l’estensione della malattia e le differenti terapie ad essa legate. Sono stati presentati i risultati di alcuni studi clinici che cambiano l’algoritmo terapeutico di alcune forme di tumori polmonari. Per i pazienti con mutazione di EGFR (recettore per il fattore di crescita dell’epidermide) già sottoposti ad una prima linea di terapia con inibitori di tirosino chinasi di prima generazione, nel momento in cui la malattia mostra i segni di resistenza al primo trattamento, vi è un nuovo farmaco, l’Osimertinib, che ha mostrato di essere tre volte più attivo della chemioterapia. Farmaco che in Italia al momento non è prescrivibile.

 

Come sempre più sta accadendo nell’ultimo anno, l’immunoterapia ha visto le sessioni più affollate. Certamente i risultati che vengono presentati premiano questa ulteriore arma terapeutica e nomi quali pembrolizumab, nivolumab ed atezolizumab, difficili da pronunciare sono invece molto efficaci in situazioni in cui si riteneva di essere disarmati. Vi è un paziente su cinque che certamente si avvantaggia in maniera chiara dell’immunoterapia, soprattutto nei tumori del polmone. E’ vero anche che spesso tale informazione viene confusa con l’idea di un farmaco per tutti i pazienti ed è stato chiaramente mostrato quanta strada ci sia ancora da percorrere per meglio comprendere i meccanismi attraverso cui il tumore blocca le capacità di autonoma difesa del nostro organismo.

Naturalmente la ricerca di base e la stretta sinergia con la clinica (ricerca traslazionale) è stata molto ricca di informazioni ed il setaccio che sarà fatto per capire quante di queste informazioni pre-cliniche potranno poi trasformarsi in un reale vantaggio è ciò che ormai rende imprescindibile il lavorare assieme. Il messaggio forte che giunge da questa Conferenza è che solo il lavoro di gruppi coesi ed il continuo confronto favorisce la crescita della informazione. Il paziente al centro, ma allo stesso occorre dare l’informazione più aggiornata e scientificamente validata. In quest’ottica si comprende bene come un’altra parte dei lavori è stata dedicata all’approfondimento delle conoscenze nell’ambito dei trattamenti palliativi e la loro applicazione nella pratica quotidiana.

 

A Vienna più di 2000 lavori sono stati selezionati come poster o presentazioni orali e l’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari è stato particolarmente apprezzato per il suo lavoro con 6 poster presentation, trovando spazio ed apprezzamento in ambito internazionale. L’impegno dell’Oncologia Polmonare dell’Istituto, in ogni sua componente laboratoristica, biomolecolare, patologica, psicologica, radiologica e clinica è tradotta in questo riconoscimento. Sono attualmente attivi circa 20 studi clinici con nuove molecole che rappresentano il contributo ed il riconoscimento al lavoro che viene svolto al suo interno.

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