Dopo due conferenze stampa in otto giorni, per Andrea Camplone è finalmente arrivato il momento di passare ai fatti. L’ex allenatore del Perugia inaugurerà al ‘Picco’ di La Spezia la sua nuova avventura in biancorosso. Una partita non facile se si considera lo spessore della rosa dei padroni di casa e lo score del Bari nelle sfide in Liguria: 5 sconfitte, 3 pareggi e soltanto due vittorie.
I biancorossi dovranno fare a meno di tre pedine importanti fermate da infortuni e acciacchi come De Luca, Gentsoglou e Donati, ai quali si aggiungono anche il neo arrivato Minala e Donati. Una piccola emergenza per Camplone, che ammette di aver bisogno di qualche rinforzo: “Stiamo cercando di puntellare questa squadra sul mercato – esordisce – ma siamo molto attenti a prendere gli uomini giusti. È arrivato Minala che può darci una grande mano. La mia mentalità è quella di attaccare, sto cercando di trasmetterla al gruppo. In nove giorni non è facile, ma mi piacerebbe vedere un Bari più spregiudicato e propositivo”.
Fin dall’inizio della stagione il Bari è apparso molto sicuro in casa, dove ha rimediato una sola sconfitta in undici partite, ma ha avuto parecchi problemi in termini di risultato lontano dal San Nicola. Camplone avrà il compito di invertire la tendenza: “Il pubblico di Bari è molto esigente – continua – vuole vedere bel calcio oltre la vittoria. Noi ci stiamo lavorando, dobbiamo cambiare mentalità e modo di giocare. Servono più verticalizzazioni e attacchi in profondità, tenendo d’occhio gli equilibri. Abbiamo lavorato molto sulla corsa e sull’intensità di gioco. Per dare forza al lavoro che abbiamo fatto c’è bisogno di una vittoria o di una grande prestazione. Ho detto ai miei giocatori che non devono aver paura, ma solo tanto coraggio. È una partita di calcio, non una guerra. Quindi se uno lavora bene per tutta la settimana, vede la partita del sabato come una cosa piacevole”.
Fin dalla prima conferenza stampa Camplone ha voluto scuotere l’ambiente biancorosso portando una nuova idea di calcio, quasi a voler entusiasmare pubblico e giocatori: “Non so se questa è la ricetta giusta – precisa il mister – ma è normale che se c’è stato un cambio di allenatore si è verificato un problema di percorso. Forse l’obiettivo iniziale era proprio la vittoria del campionato e non l’accesso ai playoff, ma secondo me ci sono 21 partite e non possiamo pensare soltanto a questo perché altrimenti avremmo già raggiunto l’obiettivo. In questi nove giorni la squadra si è allenata al meglio, ma veniamo da tre settimane di sosta quindi la ripresa resta un’incognita”.
Domani al ‘Picco’ sarà sicuramente un Bari votato all’attacco, come confermato da Camplone: “Siamo indietro in classifica, dobbiamo fare la nostra partita stando attenti alle loro ripartenze. Voglio una squadra più alta e corta, con molta aggressività. Sto cercando di inculcare questa mentalità, non possiamo permetterci passi falsi. Dobbiamo imporre il nostro gioco”.
Riguardo la formazione che scenderà in campo domani, Camplone preferisce tenere le carte coperte: “Ho due dubbi, uno in difesa ed uno a centrocampo mentre in avanti so già chi giocherà. Non sono abituato a dare la formazione il giorno prima, di solito arrivo a pochi minuti dalla partita con tre jolly perché vivo di sensazioni e ripenso alla settimana di lavoro appena conclusa”.
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