15 Ottobre 2025 - Ore
Cultura e Spettacolo

@Fiorello show, a Bari tre indimenticabili repliche de ‘L’Ora del Rosario’

Uno spettacolo applauditissimo in cui lo showman ha coinvolto il pubblico ha reso il pubblico assoluto protagonista

La cornice suggestiva del Petruzzelli, le note solenni di una messa cantata rendono l’atmosfera imponente, ma dura poco: uno “strano” prete emerge dal fondo della platea inneggiando contro i peccati moderni.

Ed è subito show.

È “L’Ora del Rosario”, quello di Fiorello. Lo showman per eccellenza ha chiuso con lo spettacolo di ieri, una tre giorni barese da tutto esaurito.
Atmosfera rilassata e informale, il pubblico è parte viva dello spettacolo. Fiorello saluta tutti, passa tra le poltrone della platea, prende telefonini intenti a filmare, si fa i selfie: non ci sono ostacoli, il pubblico è nello show.
Due ore abbondanti di spettacolo scorrono con la facilità della risata semplice, genuina. Fiorello alterna monologhi a imitazioni, gag a intermezzi musicali.
Comincia con una “predica” sui peccati moderni: i social, la tecnologia che ci rende “addicted”, la televisione, le commemorazioni retoriche. Niente politica, la risata nasce dalle scene di vita quotidiana: le abitudini familiari, l’età che avanza, i retroscena del jet set. Fiorello ammicca al pubblico, abbatte ogni distanza.
Sul racconto delle giornate trascorse a Bari, conquista il Petruzzelli: il cibo, il pesce crudo, il calore della gente, Bari vecchia, le tradizioni. “Questa non è la Puglia, questa è Bari, ed è cosa ben diversa. Per me “popizz e sgagliozz” possono essere i due personaggi di fantastiche avventure”, ammette lo show man.
Con la leggerezza che lo contraddistingue ironizza anche sulla caduta di sabato scorso che gli ha procurato una distorsione alla caviglia: “Questo teatro non porta bene a noi siciliani”, ride, ricordando l’episodio del marzo scorso in cui Franco Battiato cadde dallo stesso palco, rompendosi il femore.
Particolarmente brillanti gli sketch sui musicisti italiani: Zucchero, Eros Ramazzotti, i Negramaro, Tiziano Ferro, ovviamente Jovanotti, nessuno viene risparmiato dalle esilaranti imitazioni. La migliore è decisamente Orietta Berti che canta Albachiara di Vasco Rossi.
Ai monologhi si alternano curatissimi intermezzi musicali in cui Fiorello mostra tutta la sua versatilità: canta, recita, vive il palco e riempie tutto il teatro, grazie anche alla precisione dei quattro elementi dell’orchestra diretta da Enrico Cremonesi e composta da Carmelo Isgrò al basso, Rino Di Pace alla batteria e Antonello Corraduzza alle chitarre e grazie anche alle simpatiche incursioni del trio dei Gemelli di Guidonia.
Emoziona la voce di Mina che invita Fiorello a cantare con lei sulle note di “Baby it’s cold outside”, il duetto inciso insieme a Lugano. Sui maxi schermi irrompe anche Tony Renis ed è il momento di “Quando quando quando”.
Fiorello ringrazia il calore della città che lo ha accolto in questi giorni e chiude in bellezza con i video girati durante la sua visita barese: il lungomare, Bari vecchia, i selfie, i baci e i caffè. Uno spettacolo esilarante tra le strade del centro dove, per una volta, è Fiorello lo spettatore divertito.

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