Un nuovo intenso week end per i Teatri di Bari che si muoveranno tra drammaturgia del Novecento, con il Natale in casa Cupiello diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi e la prosa contemporanea con lo spettacolo Jackie e le altre, tratto dal libro culto della scrittrice austriaca Elfriede Jelinek, Premio Nobel per la letteratura 2004, con Eva Robin’s, Anna Amadori, Olga Durano e Selvaggia Tegon Giacoppo.
Spiega Alesi: “è con gioia, paura, emozionata curiosità ed una buona dose di follia, che mi avventuro alla scoperta del teatro di Eduardo De Filippo. È da molto tempo che coltivo il desiderio di accostarmi a questo grande attore-autore-regista e al suo patrimonio drammaturgico e Natale in casa Cupiello, in questa versione solitaria, mi è sembrato un modo possibile, una chiave d’accesso per incontrare la sua arte e il suo linguaggio. È difficile definire Natale in casa Cupiello, perché è un testo semplice e complesso allo stesso tempo. Semplice perché popolare, familiare e complesso perché umano, realistico sì, ma soprattutto metaforico. Quando leggo Natale in casa Cupiello, ho la sensazione di trovarmi davanti ad un meraviglioso spartito musicale, un vibrante veicolo di comunicazione, profondità e poesia”.
In quest’opera la scrittrice riesce a tratteggiare la storia di un paese in profonda mutazione, gli Usa, e nello stesso tempo a ricostruire il personaggio di Jackie con grande dovizia di particolari. Una dimensione più popolare e aneddotica convive con un’analisi stratificata, che riporta a un periodo storico cruciale per le sorti del pianeta.
Nello spettacolo, le parole di Jackie sono riportate da quattro “cloni” della prima “diva” politica del dopoguerra, in una moltiplicazione corale dell’individualità espressa dalla “presidentessa”. Una sorta di oratorio post-pop, in cui i simboli iconici di Jacqueline Kennedy – i capelli, i vestiti, le pose – rimbalzano da una all’altra, diventando emblema assoluto di una moderna rappresentazione del potere, che esprime sé stesso attraverso segni folgoranti che seducono le masse.
Parte dalle nostre Jackie. E dalle altre… in una moltiplicazione, infinita: IO. LEI. L’ALTRA…”
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