14 Ottobre 2025 - Ore
Cronaca

Rivelazione di Riina al boss pugliese Lorusso: “Borsellino azionò la sua bomba”

"Il telecomando era nel citofono della casa della madre"

Nuova sorpresa dalla trascrizione dei dialoghi tra Totò Riina ed il suo compagno di cella Alberto Lorusso boss pugliese della Sacra Corona Unita, da tutti conosciuto ormai come il “confessore del Capo dei Capi”. A novembre, il capo di Cosa nostra è tornato a parlare delle stragi e al suo interlocutore privilegiato ha raccontato un retroscena di cui non si era mai parlato prima sulla bomba che il 19 luglio 1992 scoppiò in via d’Amelio, a Palermo. Paolo Borsellino, citofonando alla madre, avrebbe azionato lui stesso la bomba piazzata dentro la Fiat 126 perché il telecomando della carica era stato sistemato nel citofono. Il capomafia ha raccontato tutto Riina spiega che il telecomando della carica era stato sistemato nel citofono del palazzo dove abitava la madre del procuratore Borsellino. Il capomafia ha un tono compiaciuto quando descrive la scena a Lorusso con un tono compiaciuto. La bomba uccise il magistrato e i cinque poliziotti della sua scorta. Ancora oggi il pool coordinato dal procuratore Sergio Lari sta cercando la verità sui misteri di via d’Amelio. Ovviamente su quest’ultima rivelazione c’è grande attenzione anche se è impossibile verificare cosa ci fosse per davvero dentro quel citofono. Se quanto detto da Riina corrisponde a verità, a sistemare il congegno dovrebbe essere stato un esperto elettronico.

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