Scoprirono una zona disseminata di tombe e presenze archeologiche durante dei lavori, ma decisero di continuare i lavori per chiudere in fretta il cantiere. Diciotto persone sono state iscritte al registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui lavori di ampliamento del cimitero di Canosa di Puglia. Si tratta di funzionari del comune e responsabili delle imprese che si sono occupate dei lavori. Le accuse sono di frode di pubbliche forniture, falso ideologico, danneggiamento di beni storici e artistici, pericolo di crollo di costruzioni.
Secondo le indagini i responsabili avrebbero evitato di far eseguire attività di “archeologia preventiva” in una zona vicina al cimitero che tra l’altro è tutelata e vincolata.
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