Il 5 Dicembre 2014, nell’ambito della VIII edizione del “Festival di Porta in Porto – Festival dei Popoli del bacino del Mediterraneo”, nella suggestiva cornice del Portico dei Pellegrini, il priore della Pontificia Basilica di San Nicola, padre Ciro Capotosto ha inaugurato, alla presenza di un nutrito pubblico, la mostra fotografica sui Cortei Storici di Rosaria Pastoressa.
San Nicola è uno dei santi più amati e venerati al mondo, amato sia in Oriente che in Occidente, Egli è il protettore delle fanciulle che si avviano al matrimonio, dei marinai e dei bambini.
San Nicola nasce a Patara e vive a Myra, nell’Asia Minore, l’attuale Turchia, dove muore, presumibilmente, il 335 D.C.
Nei primi anni, dopo l’anno Mille, si riteneva importante avere in città le reliquie di un santo.
Queste, oltre ad essere importanti dal punto di vista spirituale per la fede del popolo, erano importanti sotto il profilo economico: la città sarebbe diventata meta di pellegrinaggi e con questi sarebbe giunto anche un benessere economico, il tutto serviva a ridare alla città un nuovo impulso, visto che, dopo la conquista normanna, aveva perduto il ruolo di residenza del Catapano e di capitale dell’Italia Bizantina.
Nel 1087, dal porto di Bari partirono tre navi, dirette a Myra, 62 marinai riuscirono ad impadronirsi delle spoglie del Santo, ripartirono per Bari, dopo una furiosa tempesta, toccarono terra, nell’attuale Baia di San Giorgio: era il 9 Maggio 1087, le ossa del Santo finalmente erano a Bari.
Immediatamente, iniziarono i lavori per la nuova chiesa, in cui custodire le ossa del Santo, fu scelto il luogo, il più vicino possibile al mare, dove, dopo solo due anni, una bellissima chiesa, bianca dalle linee semplici, in puro stile Romanico Pugliese, era pronta per ospitare nella sua cripta le preziose reliquie.
Due date diventano importanti per i Baresi, il 6 Dicembre data della morte del Santo ed il 9 Maggio, giorno dell’arrivo delle ossa a Bari.
L’evento della Traslazione delle ossa di San Nicola è importante, tanto da voler ogni anno ripeterne la rappresentazione, mediante un Corteo Storico che partendo dal Castello Svevo, dopo aver percorso Corso Vittorio Emanuele, Corso Cavour e un tratto del Lungomare, giunge alla Basilica.
La cura dell’allestimento del corteo viene affidata sempre ad un regista, che sceglie come meglio rappresentare l’evento.
Le ultime tre edizioni sono state curate dalla regia di Nicola Valenzano che ha scelto di essere quanto più possibile aderente alla realtà storica del 1087, con l’aggiunta di qualche piccola novità.
Il Corteo storico deve far rivivere la fede di quei giorni, attraverso scene e personaggi, deve riprodurre situazioni di vita sociale, raccontare la vita del Santo.
Ogni minimo dettaglio è curato, abiti, volti, scene, movimenti, danze, suoni: uno spettacolo in movimento che ha come fondali, i palazzi ed i monumenti della città, quelli delle vie che attraversa.
La mostra fotografica di Rosaria Pastoressa vuole essere il racconto dei Cortei Storici degli ultimi anni, vuole offrire al visitatore la possibilità, di immergersi in un mondo lontano un millennio, in cui usi e costumi erano nettamente diversi da quelli odierni.
Ogni immagine offre a chi la guarda, una doppia lettura, si può apprezzare la meticolosità costruttiva della rappresentazione e, nello stesso tempo, avere la sensazione di trovarsi di fronte un uomo, una donna o un bambino del Medioevo.
Gli angoli di ripresa, studiati momento per momento, offrono la possibilità di essere sulla scena, a volte addirittura nella scena, di rivivere lo spettacolo da spettatore privilegiato.
Ogni corteo, nei vari anni, ha avuto circa 700-800 figuranti, Rosaria Pastoressa, muovendosi in mezzo a loro, prima e durante il corteo, è riuscita a fotografarne i volti, le loro espressioni, ha raccolto una infinità di informazioni visive, ha spaziato dai primi e primissimi piani a quadri più ampi, in cui è possibile leggere nitidamente, l’armonia di una danza o di un gioco. Particolare è stata la sua attenzione a riprendere scene con fondali di gran pregio, come le danzatrici davanti alla facciata del Teatro Petruzzelli o gruppi di uomini e donne nei cortili del Castello Svevo.
Passo dopo passo, il corteo attraversando la città giunge nel piazzale della Basilica.
Qui entra in scena la promessa del regista: la piccola novità.
Mentre sulla piazza si danza, sulla facciata della Basilica, una proiezione di videomapping. La bella facciata, comincia pian piano a colorarsi, profili, cornici, bandiere, il volto del Santo, infine il mare, un bellissimo mare azzurro, dietro le transenne il pubblico assiepato e ammutolito da tanta bellezza.
Rosaria Pastoressa, a questo punto cambia il suo modo di riprendere, si posiziona in basso, posizione centrale rispetto alla facciata, la macchina orientata leggermente, la facciata sembra imponente e slanciata verso l’alto, bellissima vestita da tanti colori.
Attraverso le foto, il visitatore può osservare le immagini della video proiezione sulla facciata e, contemporaneamente vedere le danzatrici, i giocolieri o gli sbandieratori, sulla piazza.
Sia il regista che la fotografa hanno con meticolosa precisione curato la rappresentazione scenica e la documentazione fotografica-emozionale dell’evento più bello della storia della città.
“La traslazione delle ossa di San Nicola da Myra a Bari”.
Rosaria Pastoressa è nata il 27 marzo 1966 a Bari, nel dicembre 2011 riprende ed approfondisce una sua antica passione: la fotografia, trasforma la sua passione in attività che svolge a tempo pieno.
Ha seguito il suo primo corso di fotografia con Alessandro Cirillo, professionista autorevole e, nel contempo, ha conosciuto fotografi di professione come Franco Fontana, Nino Migliore, Olivo Barbieri ed altri che, in un interscambio di idee, suggerimenti e confronti, continuano a farla crescere sotto tutti gli aspetti, sia tecnici sia umani.
La mostra sarà aperta al pubblico fino all’ 11 Dicembre 2014 nei seguenti orari:
10.00 – 13.00 – 17.00-22.00
Portico dei Pellegrini – Basilica San Nicola – BARI
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