Si tratta di un’opera autentica così come ha testimoniato Sgarbi (di autore per il momento ignoto) un oggetto di culto molto suggestivo e di grande valore conservato forse in una chiesa o probabilmente in una casa privata ed appartenuto ad una famiglia importante.
“Uno stato esiste se tiene al suo patrimonio”” in sintesi questo è il messaggio che riassume parte della conversazione infatti
l’incontro è stata l’occasione anche per fare un punto su come funziona la conservazione dei beni storici del territorio sia da parte delle istituzioni ma anche spesso dalle iniziative dei privati; il professore si è detto molto contento di aver visto la rinascita del Teatro Lembo “totalmente risorto”, di alcuni siti archeologici perfettamente conservati ,la ricollocazione delle porte bronzee nel Mausoleo di Boemondo, la tomba Varrese,e il recupero della cupola in Cattedrale .
Nel corso dell’incontro è stato proiettato un video (curato dall’architetto G. Matarrese) che ha mostrato in maniera virtuale come potrebbe apparire la chiesa se fosse liberata dei paramenti murari in marmo, rivestimenti che quasi certamente non sono quelli originali ma nascondono qualcosa di ben diverso (cosi’ com’è successo per la cupola della navata di destra, che era totalmente coperta da intonaco ed ha riportato alla luce anche un affresco del XIII secolo ).
Su questo il Professore ha dato il suo beneplacito ad un eventuale inizio dei lavori.
Una lezione di arte molto affascinante ed interessante da seguire che ha visto la partecipazione di tantissimi cittadini , ai quali Vittorio Sgarbi ha regalato sorrisi, simpatia e la bellezza di poter comprendere l’arte in modo semplice ma efficace.
Hanno partecipato al dibattito il Presidente della provincia Bat Francesco Ventola, il Sindaco di Canosa E.La Salvia, Mons. Felice Bacco parroco della Cattedrale ,il giornalista Antonio Bufano e l’architetto G. Matarrese.
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