La fuga d’amore di Rosa Della Corte è terminata con il suo rientro in carcere. I Carabinieri le hanno rimesso le manette ieri. La cattura è avvenuta in una villetta al mare di Tor San Lorenzo, località turistica di Anzio in provincia di Roma. La donna, alla vista dei carabinieri ha finto di non essere italiana ma ha dovuto arrendersi perchè le celle telefoniche del suo cellulare non hanno mentito e hanno portato i militari direttamente al suo nascondiglio.
Infatti è proprio grazie al telefono che il mini pool di investigatori, carabinieri di Maglie, Polizia Penitenziaria e Squadra Mobile di Reggio Emilia che le stava alle calcagna in questi giorni è riuscito ad incastrarla, intercettando una sim card attivata qualche giorno prima della fuga, intestata ad una persona al di sopra di ogni sospetto, ma comparsa all’improvviso, con frequenza, nel traffico telefonico di un parente di Rosa. Ad incastrarla un’ultima telefonata nella quale chiedeva al parente di farle una ricarica. La donna era in compagnia di un romeno conosciuto da poco e diventato il suo nuovo compagno. Lorenzo Trazza, il fidanzato salentino che l’aveva accompagnata nella fuga era stato sostituito con lo straniero che le offriva ospitalità e che la manteneva.
Scaltra, introversa e poco socievole, Rosa Della Corte tendeva ad isolarsi dalle altre detenute, questo il profilo psicologico tracciato dal dottor Secci.
La posizione del romeno, così come quella di altri parenti della 29enne, è ora al vaglio degli inquirenti, potrebbe rispondere di favoreggiamento o di concorso nella latitanza. Rosa è stata riportata in carcere, questa volta a Rebibbia.
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