21 Ottobre 2025 - Ore
Sviluppo

‘Terre in movimento’ di GAL Colline Joniche: domani giornata dedicata ai Pugliesi nel Mondo

Si parte alle 18.30, al Castello Episcopio di Grottaglie, con la proiezione del cortometraggio 'Il Pumo' realizzato dal regista Antonio Palumbo

Il fenomeno della “migrazione” raccontato da più punti di vista.
Un taglio conoscitivo delle radici che è anche una lettura attenta dei fenomeni che ancora oggi interessano molti popoli mediterranei.
L’occasione è fornita da una misura del Programma di Sviluppo rurale (misura 421 – ndr) che mette in stretta correlazione il mondo della ruralità con le storie e le testimonianze dei Pugliesi che da questa terra sono partiti per raggiungere il Nord Europa o il Brasile, l’America e l’Argentina.
Una azione a cui il GAL Colline Joniche dedica gran parte del programma di appuntamenti previsti per domani, sabato 3 ottobre nell’ambito della Rassegna Terre in Movimento all’interno delle sale interne del Castello Episcopio di Grottaglie.
Si parte alle 18.30 con la prima del corto-metraggio “Il Pumo” realizzato dal regista Antonio Palumbo dedicato al fenomeno migratorio di oggi.
Perché si parte e perché si ritorna? – dice Palumbo, che è anche curatore, insieme a Francesca Scanu e Francesca Monaco della sceneggiatura – perché il viaggio è anche ricerca di futuro. Ma a menare la danza è sempre l’amore. Così abbiamo voluto raccontare, sfuggendo dalla trappola della retoric, il punto di vista di un giovane pugliese, neolaureato di oggi, e mettere lo spettatore di fronte ad una storia vera, possibile, in cui non si fa nessuna fatica a immedesimarsi.
Un racconto schietto e semplice che il corto “Il Pumo” affida a interpreti locali, il giovane crispianese Giuseppe Colucci e al ceramista Mimmo Vestita.
L’emigrazione, cambia – sottolinea Palumbo – ma fa parte della storia dell’uomo. Ci sono ragioni differenti per migrare. Il nostro giovane interprete sogna il Belgio perché non si sente compreso dalla sua terra, pure così ricca di storia, risorse naturali e culturali. C’è poi il tema della scelta per un viaggio che per il nostro protagonista è tutto interiore ed evocativo e che alla fine sarà la vera rivelazione di questo breve racconto cinematografico.
Sappiamo che buona parte dello sviluppo di queste terre è legato all’emancipazione che anche l’emigrazione portò in certi processi di sviluppo della nostra cultura rurale – spiega Antonio Prota, presidente del GAL Colline Joniche – pertanto il film da una parte e la ricerca documentale dall’altra ci hanno consentito di disegnare un quadro più definito della presenza, ma soprattutto del ruolo dei pugliesi, e dei nostri conterranei in particolare, in certi contesti internazionali.
Storie vere che troveranno cornice ideale nell’Esposizione e Mostra documentale e di testimonianze curate da Maristella Bagiolini per l’Associazione Intersezioni che in una delle Sale di rappresentanza del Castello Episcopio rivela il senso profondo delle radici e delle ragioni di questo fenomeno.
L’esperienza della migrazione – commenta Rocky Malatesta, direttore del GAL Colline Joniche –, al di là delle ragioni di necessità primaria che vi sono alla base, è stata per gli italiani e i pugliesi nel mondo anche una importante occasione di arricchimento culturale oltre che economica. Le storie che raccontiamo nella mostra sono quasi tutte di nostri conterranei che tornano e portano in Italia, soprattutto nel Sud, innovazione, esperienza, a volte anche diritti e conoscenze che hanno contribuito a migliorare negli anni la loro terra d’origine. Un racconto corale che in qualche maniera pone sotto una luce differente e positiva anche il fenomeno della migrazione di oggi, spesso oggetto solo di tante polemiche sterili e strumentali

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