Guerra aperta nel Pd tra il governatore della Puglia, Michele Emiliano, e l’ex premier Matteo Renzi. Dopo le dichiarazioni dell’ex sindaco di Bari (“Renzi vuole andare a votare prima perché non vuole pagare il dazio” e “se facesse il congresso verrebbe travolto”), è stato il ministro del Mezzogiorno Claudio De Vincenti a rispondere: “Tra interviste a destra e manca, su carta a radio e tv, post su Facebook e quant’altro, c’è da chiedersi quando Emiliano possa trovare il tempo per fare il lavoro per il quale è stato eletto, ovvero governare la Puglia. Eppure ne avrebbe di questioni serie da risolvere. Ne cito solo una, che ai suoi cittadini sta particolarmente a cuore: il deficit del bilancio sanitario, che durante la sua amministrazione è cresciuto a dismisura fino ai 150 milioni del
La replica del governatore non si è fatta attendere: “Dal ministro attendiamo le parole sull’annuncio da parte dei commissari Ilva – scrive Emiliano in una nota – della messa in cassa integrazione di quasi 5000 lavoratori. Egli per distrarre l’opinione pubblica arriva a diffamare la sanità pugliese che gli ricordo essere l’unica non commissariata di tutto il Mezzogiorno di Italia. Le sue superficiali affermazioni sono smentibili dallo stesso Ministero dell’economia e finanza che ha validato sinora i nostri bilanci”.
Riguardo la proposta di de carbonizzazione dell’Ilva di Taranto e della centrale Enel di Brindisi, Emiliano ha aggiunto che “non ci faremo distrarre da inutili polemiche, ci batteremo per sistemi produttivi moderni che rispettino la vita delle persone, la tutela dell’ambiente e il futuro dei lavoratori”.
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