Apre a Bari il Falastin Festival, dedicato alla cultura palestinese e patrocinato dal Comune di Bari, che si inserisce nel più ampio programma della rassegna che ha toccato e toccherà diverse città italiane (Roma 19-22 settembre; Palermo 23-24 settembre; Napoli 27- 28 settembre).
La manifestazione, voluta dalla Comunità Palestinese d’Italia con la collaborazione di diverse associazioni solidali con la Palestina, intende far conoscere la ricchezza e la vivacità della cultura palestinese in tutte le sue declinazioni, culturali e artistiche, nonché affrontare la questione palestinese a partire dalle radici storiche per arrivare ai giorni nostri.
Questa mattina, nella sala ex Tesoreria di Palazzo di Città, alla presenza dell’assessora alle Culture Paola Romano, è stata inaugurata la mostra fotografica “Guardare lontano, alla propria terra”, promossa in collaborazione con il Comune di Mola di Bari e l’associazione “Alma Terra”.
Il reportage documenta il lavoro degli operatori di Beit_Atfal-Assomud, la principale organizzazione palestinese che opera nei campi profughi del Libano utilizzando la musicoterapia, l’assistenza scolastica e l’esperienza ludica nel tentativo di rendere più leggero il presente dei giovani abitanti dei campi.
Le foto, a firma di Gianluca Sciannameo, sono state realizzate nei campi di Beirut, Tripoli e Saida in Libano, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Musicoterapia in Libano”, promosso dal Comune di Mola e cofinanziato dalla Regione Puglia attraverso la legge sulla cooperazione internazionale.
“Il dna della città di Bari racconta che il nostro è da sempre territorio di pace – ha dichiarato Paola Romano -. Per questo, ospitando il festival della cultura palestinese, intendiamo ribadire, ancora una volta, la necessità del ‘cessate il fuoco’ nelle terre palestinesi. Allo stesso tempo, vogliamo rilanciare l’unica soluzione possibile che possa portare alla pace e alla civile convivenza tra i due popoli, e cioè l’istituzione di due Stati.
In questo momento, più che mai, è quindi importante accogliere e incontrare l’ambasciatrice di Palestina: sebbene non abbiamo la forza per cambiare le sorti del conflitto in corso, siamo però convinti che ciascuno Stato o ente locale che sia possa offrire, per la propria piccola parte, un contributo utile affinché possa essere interrotta questa tragica spirale di violenza”.
Mercoledì 25 settembre l’ambasciatrice palestinese Abeer Odeh sarà in visita nella città di Bari, dove nel primo pomeriggio incontrerà il vescovo dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano. Alle ore 18, presso la casa dei missionari comboniani, l’ambasciatrice terrà un incontro aperto con i cittadini e le associazioni solidali con il popolo palestinese.
Nella mattinata del 26 settembre Abeer Odeh incontrerà il sindaco di Bari Vito Leccese e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
In serata, alle ore 21, sul palcoscenico del Teatro comunale “Niccolò Piccinni”, si terrà il concerto di Amal Murkus, cantante palestinese il cui stile musicale postmoderno vanta una varietà di influenze mediterranee. Il suo primo album, Amal, è stato pubblicato nel 1998; il secondo, Shauq, nel 2004.
Le sue canzoni traggono ispirazione dal folklore palestinese, dall’eredità tradizionale araba e da elementi della musica pop, ed esprimono la lotta contro l’emarginazione e l’esclusione della cultura arabo-palestinese.
Il concerto di Amal Murkus sarà aperto dall’esibizione del gruppo musicale CCM (Cantiere Comune Mediterraneo), un collettivo che ricerca il valore delle diversità disseminate nel nostro mare, quelle che ci uniscono oltre i confini.
I biglietti di ingresso hanno un costo di 10 euro; il ricavato dell’evento sarà utilizzato per l’acquisto di un’ambulanza da inviare a Gaza.
I biglietti sono disponibili online: https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/amal-murkus
Per eventuali donazioni: IBAN IT78T0306909606100000198088 – causale “per Gaza”.
A BARI IL FALASTIN FESTIVAL
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PAOLA ROMANO
Apre a Bari il Falastin Festival, dedicato alla cultura palestinese e patrocinato dal Comune di Bari, che si inserisce nel più ampio programma della rassegna che ha toccato e toccherà diverse città italiane (Roma 19-22 settembre; Palermo 23-24 settembre; Napoli 27- 28 settembre).
La manifestazione, voluta dalla Comunità Palestinese d’Italia con la collaborazione di diverse associazioni solidali con la Palestina, intende far conoscere la ricchezza e la vivacità della cultura palestinese in tutte le sue declinazioni, culturali e artistiche, nonché affrontare la questione palestinese a partire dalle radici storiche per arrivare ai giorni nostri.
Questa mattina, nella sala ex Tesoreria di Palazzo di Città, alla presenza dell’assessora alle Culture Paola Romano, è stata inaugurata la mostra fotografica “Guardare lontano, alla propria terra”, promossa in collaborazione con il Comune di Mola di Bari e l’associazione “Alma Terra”.
Il reportage documenta il lavoro degli operatori di Beit_Atfal-Assomud, la principale organizzazione palestinese che opera nei campi profughi del Libano utilizzando la
musicoterapia, l’assistenza scolastica e l’esperienza ludica nel tentativo di rendere più leggero il presente dei giovani abitanti dei campi.
Le foto, a firma di Gianluca Sciannameo, sono state realizzate nei campi di Beirut, Tripoli e Saida in Libano, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale
“Musicoterapia in Libano”, promosso dal Comune di Mola e cofinanziato dalla Regione Puglia attraverso la legge sulla cooperazione internazionale.
“Il dna della città di Bari racconta che il nostro è da sempre territorio di pace – ha dichiarato Paola Romano -. Per questo, ospitando il festival della cultura palestinese, intendiamo ribadire, ancora una volta, la necessità del ‘cessate il fuoco’ nelle terre palestinesi. Allo stesso tempo, vogliamo rilanciare l’unica soluzione possibile che possa
portare alla pace e alla civile convivenza tra i due popoli, e cioè l’istituzione di due Stati.
In questo momento, più che mai, è quindi importante accogliere e incontrare l’ambasciatrice di Palestina: sebbene non abbiamo la forza per cambiare le sorti del conflitto in corso, siamo però convinti che ciascuno Stato o ente locale che sia possa offrire, per la propria piccola parte, un contributo utile affinché possa essere interrotta questa
tragica spirale di violenza”.
Mercoledì 25 settembre l’ambasciatrice palestinese Abeer Odeh sarà in visita nella città di Bari, dove nel primo pomeriggio incontrerà il vescovo dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano. Alle ore 18, presso la casa dei missionari comboniani, l’ambasciatrice terrà un incontro aperto con i cittadini e le associazioni
solidali con il popolo palestinese.
Nella mattinata del 26 settembre Abeer Odeh incontrerà il sindaco di Bari Vito Leccese e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
In serata, alle ore 21, sul palcoscenico del Teatro comunale “Niccolò Piccinni”, si terrà il concerto di Amal Murkus, cantante palestinese il cui stile musicale postmoderno vanta una varietà di influenze mediterranee. Il suo primo album, Amal, è stato pubblicato nel 1998; il secondo, Shauq, nel 2004.
Le sue canzoni traggono ispirazione dal folklore palestinese, dall’eredità tradizionale araba e da elementi della musica pop, ed esprimono la lotta contro l’emarginazione e l’esclusione della cultura arabo-palestinese.
Il concerto di Amal Murkus sarà aperto dall’esibizione del gruppo musicale CCM (Cantiere Comune Mediterraneo), un collettivo che ricerca il valore delle diversità
disseminate nel nostro mare, quelle che ci uniscono oltre i confini.
I biglietti di ingresso hanno un costo di 10 euro; il ricavato dell’evento sarà utilizzato per l’acquisto di un’ambulanza da inviare a Gaza.
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