Via Manzoni e Libertà
LE TRASFORMAZIONI DEL QUARTIERE LIBERTÀ
Il quartiere Libertà, una semiperiferia interna di 40.000 abitanti, a ridosso del centro universitario della città, con una forte intensità abitativa e carenza di spazi pubblici, negli ultimi 20 anni ha assistito a un progressivo impoverimento del tessuto commerciale, culturale e di servizi, stratificando al suo interno contraddizioni e tensioni sociali (disoccupazione giovanile, scarsa integrazione, povertà educativa) su cui l’amministrazione sta lavorando.
Sempre negli stessi anni, da un’origine esclusivamente operaia, grazie al prezzo favorevole degli immobili e la prossimità al centro e a funzioni di rango urbano di pregio (Tribunale, Stazione ferroviaria, Università, Istituzioni pubbliche principali), ha progressivamente mixato la propria composizione sociale restando però gravata da una debole identità e vocazione.
Non a caso, nel 2014, l’amministrazione è ripartita proprio dal Libertà per affrontare la propria strategia di sviluppo urbano. Perché il Libertà è al centro dello sviluppo della città sia per le sue potenzialità inespresse (il quartiere più giovane, multiculturale, studentesco, con architetture liberty molto interessanti) sia per via del ruolo che riveste nella relazione tra il centro città e la fiera, il porto, il mare a nord, l’area della Stanic e gli spostamenti nord-sud.
Dal 2014, perciò, nel Libertà non solo si concentrano i principali investimenti pubblici del Comune (si pensi all’Asse nord-sud) ma soprattutto si sperimenta il primo approccio di rigenerazione urbana integrata anche attraverso la leva dell’innovazione sociale, che sta provando a trasformare il quartiere in un laboratorio di cambiamento.
Tra gli interventi più importanti del suo Masterplan, redatto nel 2015 e ancora in via realizzazione, si possono annoverare:
– il recupero e la riconversione della ex Manifattura dei Tabacchi in nuovo Campus CNR che ospiterà 1000 ricercatori nel 2026 e incrementerà il capitale umano del quartiere, con riflessi positivi sull’economia urbana, sui servizi e sulla riqualificazione immobiliare privata;
– il recupero parziale della ex Manifattura che ospita attualmente il Job Centre “Porta Futuro” e la Casa delle Tecnologie emergenti;
– la creazione di due spazi pubblici nuovi: piazza Redentore e piazza Disfida di Barletta;
– la creazione di un parco urbano intitolato a Maria Maugeri sull’ex gasometro (dopo un articolato intervento di bonifica) e del giardino Mimmo Bucci
– la creazione di un playground sotto il ponte Adriatico;
– il rafforzamento dei presidi di welfare e culturali (1 asilo nido nel Municipio, 1 centro ludico, 1 centro famiglie, 1 biblioteca di quartiere);
– la creazione di due centri culturali nati da esperienze di riuso (Officina degli esordi, Spazio13);
– il riuso dell’ex Nautico in residenza universitaria;
– il restyiling di corso Mazzini e l’ampliamento delle sue aree pedonali (a breve);
– misure di empowerment e di sostegno alle realtà sociali (URBIS), al commercio di prossimità (Un Negozio non è solo un Negozio) e al capitale sociale (Reti civiche urbane).
Un’attenzione che ha generato una rinnovata fiducia e una forte aspettativa di cambiamento, tra i residenti e gli investitori, che è testimoniata dall’apertura di due nuovi alberghi (Imago e VIS), la prossima realizzazione della Casa di Comunità regionale, la prossima riqualificazione del teatro Redentore grazie al finanziamento regionale Radici e Ali e la scelta del Comune di localizzare qui gli uffici dell’Urbanistica (entro dicembre) oltre che gli Uffici tecnici (quando il Tribunale sarà spostato).
Pertanto, la pedonalizzazione di via Manzoni agisce dentro un quadro di cambiamento profondo che sta vivendo il quartiere e mira al cuore della sua identità commerciale, che può ulteriormente rinascere in un contesto dinamico e sempre più attraversato anche da flussi turistici che, se ben gestiti, possono realmente contribuire alla sua rivitalizzazione.
LA RIQUALIFICAZIONE DI VIA MANZONI
La riqualificazione di via Manzoni rientra in un programma molto più ampio finanziato dal PNRR in cui sono inclusi anche gli interventi previsti in via Amendola e via Postiglione, con l’obiettivo generale di riconsegnare ai baresi quella che era un tempo una delle vie dello shopping preferite (e che da tempo vive una condizione di declino), secondo una visione della città come spazio da restituire alla collettività con funzioni pubbliche quali occasioni di incontro e relazione.
Nella prospettiva di restituire a via Manzoni la vitalità del passato, pur rivisitata in chiave moderna, e sulla base di una strategia già applicata negli interventi di riqualificazione di via Sparano o via Argiro, il progetto prevede la pedonalizzazione quasi totale della stessa ad eccezione di due tratti per i quali, ai fini della funzionalità dei flussi della mobilità di quartiere.
È prevista una percorribilità come “zona 30”: rimarranno aperti al traffico i tratti tra via Calefati e via Putignani e quello tra via Garruba e corso Italia.
La pedonalizzazione comporta la rimozione della sosta delle auto dalla sede stradale; gli spazi per la sosta veicolare pertinenziale destinati ai residenti saranno recuperati in sedi stradali prossime anche attraverso un cambio di regime di parcheggio, istituendo la zona B in aree oggi destinate a parcheggio a pagamento per tutti.
L’intervento, compatibile con gli strumenti urbanistici vigenti, prevede il recupero funzionale di via Manzoni con l’obiettivo di proiettarla verso una prospettiva di utilizzo e fruibilità da parte di tutti, anche ai fini turistici e non solo commerciali.
Pertanto gli interventi mirano ad ampliare e rendere fruibile la via allontanando, laddove possibile, i mezzi e il caos urbano.
La lunghezza della strada, oggetto dell’intervento, è di circa 750 m, da piazza Garibaldi a corso Italia.
Il progetto, in sintesi, prevede generale i seguenti interventi:
la rimozione dell’asfalto esistente, con particolare attenzione al possibile recupero delle basole costituenti la strada storica, come già accaduto in altri tratti del murattiano;
l’innalzamento della quota stradale, comprese le zone di attraversamento, fino a quella degli attuali marciapiedi e il conseguente raccordo con le strade di innesto: gli attraversamenti sopraelevati rispetto alla quota stradale di intersezione delle vie preesistenti faciliteranno il passaggio pedonale e, al contempo, favoriranno il rallentamento delle autovetture, con un effetto di “traffic calming”;
la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione stradale;
la realizzazione di un nuovo impianto di scarico delle acque meteoriche, da collegare all’impianto cittadino esistente;
la realizzazione degli impianti di diffusione sonora e di videosorveglianza;
una nuova pavimentazione che prevede:
l’utilizzo delle basole rinvenute e trattate dopo la verifica archeologica necessaria, nel tratto iniziale, compreso tra piazza Garibaldi e via Calefati, più storico e più vivo attualmente dal punto di vista commerciale;
l’utilizzo di basole nuove di due materiali differenti: pietra di Trani e pietra lavica;
la sistemazione a verde lungo tutto il tratto stradale e agli incroci con le traverse limitrofe;
l’allestimento con arredi urbani: sedute, fioriere, fontane, sistema di diffusione sonora e videosorveglianza.
L’idea progettuale persegue da un lato l’obiettivo della sostenibilità, correlato con la pedonalità della via, dall’altro quello della garanzia di fruizione delle vie del centro e dell’accessibilità ai poli attrattori presenti.
Verranno istituite due zone 30: una tra via Calefati e via Principe Amedeo, l’altra tra via Crisanzio e corso Italia. La minore velocità consentirà una migliore convivenza tra auto, moto, bici e pedoni e una maggiore sicurezza stradale.
Partendo dall’analisi temporale dei fabbricati esistenti, il progetto prevede nel dettaglio di utilizzare le basole antiche rinvenute nelle fasi di scavo come una sorta di “tappeto centrale” circondato da basole in pietra lavica di nuova fornitura e taglio regolare a dare enfasi e importanza al primo tratto stradale, in modo tale da congiungersi più armoniosamente sia con le architetture ricadenti su questi isolati che con la parte del quartiere Murattiano più vicino.
Si è pensato di individuare delle “trame di tessuti tipiche dei periodi storici degli edifici circostanti”, così da contestualizzare la pavimentazione con gli edifici e creare un unicum temporale per ogni singolo isolato, trasformando la difformità tra gli isolati in una peculiarità per dare ai passanti la sensazione di attraversare un sorta di “varco temporale delle epoche che si sono susseguite” che trova la sua uniformità stilistico-architettonica passando da un isolato all’altro.
Il tutto sarà valorizzato dall’inserimento di una vegetazione ad alto fusto a chioma ampia con esemplari di Schinus terebinthifolius, oltre a una nuova e più efficiente illuminazione a led su pali che valorizzerà gli aspetti architettonici e vegetativi della strada, offrendo anche una maggiore percezione di sicurezza. In corrispondenza di piazza Risorgimento, invece, sul sedime dell’attuale sede stradale, saranno piantumati nuovi lecci.
Portando tutto il tratto stradale di via Manzoni su unico livello, la strada non presenterà alcun dislivello.
Ad ogni modo, nell’ottica dell’abbattimento delle barriere architettoniche, si prevede l’installazione di un percorso tattile sui marciapiedi, progettato secondo il sistema LOGES (Linea orientamento guida e sicurezza), per un totale di circa 1.140 metri. In particolare si utilizzerà un sistema LOGES evoluto, un percorso tattile innovativo dotato di TAG RFG, basato sulla tecnologia RFID (Radio-Frequency IDentification).
Lungo tutto il tratto stradale, di circa 750 metri, non mancheranno cestini per la raccolta differenziata (31), oltre a quelli realizzati ad hoc per gli incroci (29), e 4 fontane, una posizionata all’inizio del tratto stradale in corrispondenza di piazza Garibaldi, una in piazza Risorgimento, un’altra tra via Dante e via Nicolai, l’ultima in corrispondenza della scuola d’infanzia Manzari Buonvino, verso corso Italia.
Per quanto riguarda gli impianti, il progetto prevede il rifacimento del sistema di raccolta delle acque meteoriche e dell’illuminazione pubblica, oltre agli impianti di diffusione sonora e videosorveglianza, quest’ultima con telecamere del tipo bullet, dalla forma allungata e più resistenti alle intemperie, compatibili con la piattaforma Milestone.
A completare il quadro impiantistico, è previsto un impianto di diffusione sonora da utilizzare all’occorrenza nel caso di eventi e/o manifestazioni.
L’intervento si completerà con una sperimentazione che anticiperà ed estenderà la pedonalizzazione a via Altamura. Per questo intervento gli uffici comunali sono al lavoro per attuare l’ordinanza prima della partenza del cantiere di via Manzoni.
Annamaria Ferretti presidente del Municipio 1 di Bari
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ANNAMARIA FERRETTI
BARI, IL LIBERTÀ CHE CAMBIA. LE TRASFORMAZIONI DEL QUARTIERE E DI VIA MANZONI
BARI, LE TRASFORMAZIONI DEL QUARTIERE LIBERTA’ E DI VIA MANZONI
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