Dodici luglio 2001, una sera come tante per la quotidianità di Bari vecchia, fino a quel colpo di pistola che spense per sempre una giovane vita, quella del 15enne Michele Fazio, vittima innocente di un regolamento di conti mafioso. Da allora l’impegno di sua madre Lella è stato quello di portare una cultura di legalità, contro la presenza dei clan , tra le nuove generazioni, perché episodi come quello non si ripetessero più.
Una storia adattata a teatro in Stoc ddo’ – Io sto qua, produzione Meridiani Perduti in scena al Teatro Kismet di Bari martedì 21 marzo alle ore 21 per il nuovo appuntamento della Stagione ‘Sconfinamenti’, a cura di Teresa Ludovico. Nello spettacolo vincitore del Festival ‘Le voci dell’anima’ nel 2022 è Sara Bevilacqua a interpretare Lella Fazio, che giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio. E ricorda con una frase il suo impegno a non fuggire davanti alla forza dei clan: “Stoc ddò”.
Una battaglia che porta avanti grazie all’esempio e al sostegno di sua mamma, cumma’ Nenette, donna determinata nell’educare i figli alla sostanza delle cose, del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte. La drammaturgia dello spettacolo è di Osvaldo Capraro.
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