Debutterà il 1 febbraio al Teatro Abeliano di Bari il nuovo monologo di Daniela Baldassarra, “Molto disagio per nulla” in cui la comica pugliese si appresta a raccontare, con rassegnato cinismo, le follie e le nevrosi della nostra società.
Avrò una buona parola per tutti, più del solito! Visto che in questi dieci anni da monologhista mi hanno sempre accusata di essere ‘cattiva’, ho pensato di esserlo davvero! Il genere della Stand Up Comedy non è per tutti, ma è per un pubblico coraggioso, autoironico e giovane (e per ‘giovane’ non intendo anagraficamente), perché tutto viene messo in discussione: le nostre abitudini, le tradizioni e le convenzioni.
Daniela, questo monologo l’hai pensato per festeggiare i tuoi dieci anni da monologhista.
Esattamente. Io non festeggio nulla, ma questo traguardo sento di volerlo fissare e ricordare. Me lo devo, perché non è affatto scontato riuscire a fare questo lavoro per tanto tempo, soprattutto se sei una donna. Io devo moltissimo al mio pubblico, perché nonostante le tante polemiche di questi anni, si è sempre messo alla prova, dandomi fiducia.
La Stand Up Comedy non prevede scenografie, né musiche, né mirabolanti effetti speciali, ma c’è solo una persona che parla con un microfono in mano, e che attanaglia il pubblico nelle sue convinzioni e lo deride nelle sue paure più intime, per tentare il cambiamento e una qualche evoluzione sociale. Io sono profondamente grata a chi viene ad ascoltarmi.
Chi hai scelto di “mettere in croce” in questo nuovo lavoro?
Tutti e tutto: le donne che ancora inspiegabilmente hanno sogni romantici, l’orripilante Natale, il perverso rapporto tra maestre e mamme che ha incancrenito il sistema scolastico, la paura di morire, la follia collettiva dei ricevimenti di nozze, e ovviamente non potrei non fare a brandelli il maschio medio, il Medioman, portatore sano e inconsapevole di muffa e stomachevole machismo.
Ti allontani quindi dalle tematiche a cui ci hai abituato, in primis il femminismo e l’emancipazione femminile.
Solo apparentemente, perché in realtà le tematiche femminili e femministe trovano l’espressione ideale proprio nella Stand up Comedy, la forma di comicità più sfrontata e libera. Allenare il pubblico alla libertà d’espressione delle donne significa disintossicarlo dagli stereotipi perché, come diceva Michela Murgia “di tutte le cose che le donne possono fare, parlare è ancora considerata la più sovversiva”.
Il debutto all’Abeliano va verso il sold out, sono disponibili gli ultimi posti. Ci saranno altri appuntamenti?
Ci penserò dopo il debutto, ma sicuramente non potevo non festeggiare in un’altra città del cuore che mi ha costantemente accolta in tutti questi anni, L’Aquila. L’appuntamento è previsto per il 10 aprile.
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“Molto disagio per nulla”, ai nastri di partenza la feroce stand up comedy di Daniela Baldassarra
Debutterà il 1 febbraio al Teatro Abeliano di Bari il nuovo monologo di Daniela Baldassarra, “Molto disagio per nulla” in cui la comica pugliese si appresta a raccontare, con rassegnato cinismo, le follie e le nevrosi della nostra società.
Avrò una buona parola per tutti, più del solito! Visto che in questi dieci anni da monologhista mi hanno sempre accusata di essere ‘cattiva’, ho pensato di esserlo davvero! Il genere della Stand Up Comedy non è per tutti, ma è per un pubblico coraggioso, autoironico e giovane (e per ‘giovane’ non intendo anagraficamente), perché tutto viene messo in discussione: le nostre abitudini, le tradizioni e le convenzioni.
Daniela, questo monologo l’hai pensato per festeggiare i tuoi dieci anni da monologhista.
Esattamente. Io non festeggio nulla, ma questo traguardo sento di volerlo fissare e ricordare. Me lo devo, perché non è affatto scontato riuscire a fare questo lavoro per tanto tempo, soprattutto se sei una donna. Io devo moltissimo al mio pubblico, perché nonostante le tante polemiche di questi anni, si è sempre messo alla prova, dandomi fiducia.
La Stand Up Comedy non prevede scenografie, né musiche, né mirabolanti effetti speciali, ma c’è solo una persona che parla con un microfono in mano, e che attanaglia il pubblico nelle sue convinzioni e lo deride nelle sue paure più intime, per tentare il cambiamento e una qualche evoluzione sociale. Io sono profondamente grata a chi viene ad ascoltarmi.
Chi hai scelto di “mettere in croce” in questo nuovo lavoro?
Tutti e tutto: le donne che ancora inspiegabilmente hanno sogni romantici, l’orripilante Natale, il perverso rapporto tra maestre e mamme che ha incancrenito il sistema scolastico, la paura di morire, la follia collettiva dei ricevimenti di nozze, e ovviamente non potrei non fare a brandelli il maschio medio, il Medioman, portatore sano e inconsapevole di muffa e stomachevole machismo.
Ti allontani quindi dalle tematiche a cui ci hai abituato, in primis il femminismo e l’emancipazione femminile.
Solo apparentemente, perché in realtà le tematiche femminili e femministe trovano l’espressione ideale proprio nella Stand up Comedy, la forma di comicità più sfrontata e libera. Allenare il pubblico alla libertà d’espressione delle donne significa disintossicarlo dagli stereotipi perché, come diceva Michela Murgia “di tutte le cose che le donne possono fare, parlare è ancora considerata la più sovversiva”.
Il debutto all’Abeliano va verso il sold out, sono disponibili gli ultimi posti. Ci saranno altri appuntamenti?
Ci penserò dopo il debutto, ma sicuramente non potevo non festeggiare in un’altra città del cuore che mi ha costantemente accolta in tutti questi anni, L’Aquila. L’appuntamento è previsto per il 10 aprile.
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